AT&T compra Direct Tv per 48 mld $: gigante telefono-internet-tv integrati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Maggio 2014 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA
AT&T compra Direct Tv per 48 mld $: gigante telefono-internet-tv integrati

AT&T compra Direct Tv per 48 mld $: gigante telefono-internet-tv integrati

ROMA – AT&T compra Direct Tv per 48 mld $: gigante telefono-internet-tv integrati. La AT&T ha annunciato la fusione con Direct TV. L’azienda protagonista della telefonia americana si è unita al più grande provider di tv via satellite. AT&T pagherà ogni azione Direct Tv 95 dollari: 28,50 dollari in contanti e il resto in azioni proprie a una quotazione di 66,50 dollari. Si tratta di un affare da circa 48 miliardi di dollari, un matrimonio, denominato sinora in codice Project Star, grazie al quale è nato un gigante del mercato delle tv e delle telecomunicazioni, creando le condizioni per una totale integrazione tra il mercato telefonico e quello della pay tv.

Una mossa che minaccia i rivali delle aziende via cavo, Comcast in testa, ma che fa anche sorgere nuove preoccupazioni tra gli utenti sulla reale concorrenza e le loro opzioni sul mercato. AT&T oggi guadagna di un sol colpo circa 20 milioni di abbonati a DirectTv, un’azienda nota per i suoi forti flussi di cassa e la sua notevole capacità di offrire nuovi prodotti ai suoi utenti. Di fatto, l’accordo renderà possibile offrire sul mercato assieme alle linee telefoniche, fisse e mobili, collegamenti internet ad alta velocità e abbonamento a tv a pagamento a molti più clienti nel passato.

Un pacchetto che sinora solo aziende via cavo, come Comcast, erano in grado di offrire. Tuttavia l’accordo, che dovrà essere comunque approvato dalle autorità di regolamentazione federali, già oggi aggrava la preoccupazione da parte dei consumatori, che di fatto, ora avranno un minor numero di opzioni e prezzi ancora più elevati, dopo anni di aumenti striscianti delle loro bollette mensili. Basti pensare che solo lo scorso anno, le tariffe della pay tv negli Stati Uniti sono aumentate del 5,1%, con una media di 64 dollari per abbonamento, tre volte il tasso di inflazione.

“L’industria delle telecomunicazioni ha bisogno di più concorrenza, non di più fusioni”, ha dichiarato John Bergmayer, un avvocato responsabile della Public Knowledge, un gruppo no-profit di difesa dei consumatori. “Dovremo analizzare attentamente questa intesa – ha aggiunto – per verificare i potenziali danni sia alla programmazione video e sia sul mercato del wireless”. Del resto, è da anni che il mondo della telefonia cerca alleanze in quella della tv: a febbraio Comcast ha annunciato un’offerta di 45 miliardi per comprare la Time Warner Cable.

L’affare, in corso di revisione da parte dei regolatori federali unirebbe i due principali fornitori di tv via cavo e Internet a banda larga del Paese. Anche se nessun accordo è stato annunciato, anche i proprietari di Sprint, un altra grande azienda telefonica Usa, hanno pubblicamente espresso interesse per l’acquisto di T-Mobile, in una fusione che unirebbe il terzo e il quarto vettore nazionale. “Quello di oggi è un contraccolpo, una reazione all’affare tra Comcast e Time Warner Cable,” ha detto Paul Gallant, analista di Guggenheim Securities. “DirecTV e AT&T hanno sentito l’urgenza di andare avanti e trovare nuove modalità per competere. Mi aspetto che ora troveranno un modo per differenziarsi contro Comcast, in modo da fondere la pay TV con il loro servizio wireless”.