Google, editori: “Tassa per diritto d’autore”. Uniti Italia, Francia, Germania

Pubblicato il 25 Ottobre 2012 - 09:23| Aggiornato il 9 Dicembre 2020 OLTRE 6 MESI FA
Google, gli editori vogliono tassa per il diritto d’autore

ROMA – Tassare Google, chiedendogli una percentuale su ogni articolo on line che viene letto attraverso il motore di ricerca. Questo il progetto che in origine fu del sindacato degli editori francesi e che ora è stato fatto proprio anche dagli omologhi sindacati di Italia e Germania. Che ora puntano a una class action perché la tassa su Google diventi realtà.

Il punto di partenza è questo: ogni giorno milioni di utenti leggono articoli su internet. Google ne guadagna, gli editori no, o almeno non in percentuale adeguata all’effettiva fruizione del prodotto. L’idea quindi è di imporre una tassa sul diritto d’autore al motore di ricerca, così da trarre profitti anche dalle notizie messe on line. Nella battaglia si sono uniti gli editori italiani, francesi e tedeschi (Fieg, Ipg, Bdzv e Vdz): l’idea è di fare lobby nei tre Paesi per ottenere l’inserimento nei quadri normativi “di una disciplina che definisca un sistema di diritti di proprietà intellettuale – si legge nella nota congiunta delle quattro associazioni – idoneo a incoraggiare su Internet forme di cooperazione virtuosa tra i titolari di diritti sui contenuti editoriali e gli operatori dell’industria digitale (in primo luogo, i motori di ricerca)”.

La battaglia si profila aspra. In Francia infatti, dove per primo il sindacato degli editori si è mosso verso la creazione di una tassa su Google, il più grande motore di ricerca al mondo ha risposto con una minaccia che suona più o meno così: voi ci tassate? Allora noi togliamo tutte le notizie dei quotidiani francesi dalle nostre ricerche.