Libertà di stampa, Italia sempre peggio. E se passa legge diffamazione…

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 13 Febbraio 2015 - 15:33 OLTRE 6 MESI FA
Libertà di stampa, Italia sempre peggio. E se passa legge diffamazione...

Libertà di stampa, Italia sempre peggio. E se passa legge diffamazione… (foto Lapresse)

ROMA – L’Italia ha perso oltre 20 posizioni nell’annuale rapporto sulla libertà di informazione preparato dalla organizzazione Reporter sans frontiers, terminando così oltre il settantesimo posto e confermandosi una delle maglie nere in Europa. La mancata risoluzione del conflitto di interessi, l’assenza di normative anti trust degne di questo nome, le interferenze di governi e partiti sulla Rai, rappresentano, da oltre un ventennio, l’essenza della infelice anomalia italiana.

A questo quadro si è ora aggiunta, come ha ben documentato l’associazione Ossigeno diretta da Alberto Spampinato, la rinnovata aggressione delle mafie contro i giornalisti. Ben 12 sono i cronisti costretti a vivere sotto scorta, a causa delle loro denunce contro i mafiosi, il malaffare, i loro protettori politici.

Non si tratta solo di minacce, di avvertimenti, di auto incendiate, ma anche di “Querele temerarie ed intimidatorie” usate come strumento quotidiano di pressione preventiva.

L’abnorme ricorso alla denuncia penale, le continue ed ingiustificate richieste di risarcimenti milionari, hanno richiamato l’attenzione anche di Reporter causando la clamorosa retrocessione della Italia.

Il risultato non ci fa piacere,anche perché, se dovesse essere approvata la brutta legge sulla diffamazione, attualmente in discussione alla Camera, l’Italia retrocederebbe ulteriormente, dal momento che il testo non introduce alcuna norma per scoraggiare il ricorso continuo ed intimidatorio alle cosiddette “Querele temerarie”.

Dal momento che Blitz Quotidiano ed il suo direttore Marco Benedetto non hanno mai smesso di chiedere il ritiro di questa brutta bozza di legge, non possiamo che reiterare l’invito anche per evitare l’ennesima e sempre più imbarazzante bocciatura.

Per ora, almeno per quanto riguarda l’articolo 21 della Costituzione, non possiamo che prendere atto che “Il Verso non é affatto cambiato”.