Rai deprezzata: dimettetevi

Pubblicato il 5 Novembre 2011 - 14:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Si può pensare quello che si vuole di Santoro e della sua trasmissione, ma il suo trionfo, anche in termini di ascolti, suona come una condanna senza appello per questo gruppo dirigente della Rai che lo ha indotto ad andarsene dall’azienda pubblica.

Per i particolari basterà, per altro, leggere il documentatissimo pezzo pubblicato da Blitz.

Una azienda già ridotta al lumicino è stata costretta a liberarsi di un format di sua produzione, che tanto successo aveva raccolto, perchè così era stato ordinato dall’editore di riferimento, nonchè presidente del Consiglio, nonchè proprietario della principale azienda concorrente.

Altro che dimissioni spontanee, le dimissioni di Santoro sono arrivate al termine di decine di processi, e con una redazione costretta ogni giorno a passare più tempo dagli avvocati che non a progettare il programma

Del resto la chiusura di “Annozero” era stata chiesta in modo pubblico e ripetuto da Berlusconi e dai suoi ministri, e Santoro era restato alla Rai solo in virtù dei tribunali della Repubblica.

Sia come sia, dimissioni spontanee o spintanee, resta il dato di una produzione editoriale ed industrale, espulsa dalla rai e che ha conquistato un ascolto record, e per di più con una formula inedita sotto ogni profilo.

” Servizio pubblico” infatti è stato prodotto ricorrendo all’azionariato popolare: gli autori , il fatto, un gruppo di imprenditori, e mgiliaia di cittadini hanno dato vita di un fondo comune.

La trasmissione, così finanziata, è stata trasmessa dai canali di Sky e soprattutto da decine di emittenti regionali, e da una miriade di siti, che hanno consentito anche una reale interattività tra studio e rete.

I dati d’ascolto sono superiori a quel 12 % ufficiamente dato dall’auditel, perchè la cifra di questo tipo di emittenti è sempe sottostimata e perchè non è facile rilevare le presenze sulla rete che, spesso sono ascolti collettivi e di gruppi di ascolto.

In ogni caso, fosse anche il 12%, sarebbe un risultato straordinario perchè, nella stessa serata, il programma ” Piazza Pulita ” su La Sette, curato dal bravo Corrado Formigli,si è attestato attorno al 5%, ” Mi Manda Rai tre”, sotto il 5%, e il telefilm che su Rai due ha preso il posto di Santoro non è andato olre il 6%.. Basterebbe questa ultima cifra per rendere il disastro provocato dai dirigenti della rai, o meglio di Raiset.

Tanto basta per capire che limitandoci a parlare di affari e solo di affari, di ascolti, di ricavi, di business, come amano dire i presunti manager della tv, si è trattato di un grande successo e di una disfatta per chi alla Rai ha pensato bene di anteporre all’interesse generale e della impresa, l’interesse privato di alcuni oligarchi della politica e dei media.

Questi signori e queste signore dovrebbe rimettere il loro mandato non solo per aver accompagnato alla porta i Saviano, i Santoro, la Dandini e a tanti altri, ma anche per aver contribuito a deprezzare il valore di un patrimonio pubblico.

Naturalmente restiamo in attesa dell’intervento della Corte dei Conti, che siede nel consiglio d’amministrazione della Rai, e che, sicuramente, non mancherà di far rilevare la singolare ed infelice anomalia di una impresa pubblica che si libera dei pezzi pregiati e si tiene i modelli non funzionanti.

Il tanto lodato Marchionne, nella sua impresa, avrebbe già proceduto a liquidare i liquidatori!