Governo di Paperopoli: Bibì e Bibò (Salvini & Di Maio) stracciano la Costituzione, rifanno il Gran Consiglio del Fascismo

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 18 Maggio 2018 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA
L'opinione di Turani. Governo di Paperopoli: Bibì e Bibò (Salvini & Di Maio) stracciano la Costituzione, rifanno il Gran Consiglio del Fascismo

Governo di Paperopoli: Bibì e Bibò (Salvini & Di Maio) stracciano la Costituzione, rifanno il Gran Consiglio del Fascismo

Governo di Paperopoli: è osceno ma forse nasce davvero. E’ inutile che cerchiate di capire che cosa c’è scritto nel programma del Governo di Bibì e Bibò, al secolo Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Probabilmente, osserva Giuseppe Turani in questo articolo pubblicato anche su Uomini & Business, è passata da quella parti qualche vecchia zia e glielo ha un po’ corretto[App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] come fanno le zie timorate di Dio e ben educate: ha sfumato tutto. Non esiste più, ad esempio, il blocco della Tav Torino-Lione, ma solo che andrà ripensata: la cosa grossa e da anni contestata è un buco, cosa diavolo bisogna ripensare? Rotondo, ovalizzato, quadrato? Laura Castelli, però, guerriera no Tav e probabile futuro ministro, dice che tutto questo aiuta la sua lotta anti Tav.

LEGGI QUI la bozza del contratto di giovedì 17 maggio.

Altre scemenze: cacciare tutti i rom. Non si sa dove, visto che sono quasi tutti cittadini italiani, si possono espellere in Italia, una ridente penisola del Mediterraneo.

Scompare anche il condono, ma c’è la pace con i contribuenti, qualunque cosa voglia dire. Rimane la flat tax (soldi per i già ricchi) e la riforma della Fornero (con l’introduzione della quota 100). Il reddito di cittadinanza si infila su per il camino: costerebbe decine di miliardi, ma partirà solo fra qualche anno e comunque in bilancio ci sono solo due miliardi per potenziare i centri di impiego: invece di fare contenti undici milioni di elettori, ne sistemeranno con un buon stipendio qualche migliaio a fanigottare all’ombra dei famosi centri.

Qualcuno ha calcolato che tutta questo insieme di balordaggini dovrebbe costare 65 miliardi, che non esistono e che non si troveranno mai: i sogni muoiono all’alba. Già così, cioè, possono portarselo a casa il programma e farlo leggere ai loro bambini o incartarci il pesce. Non passerà mai nessun vaglio.

Ma tutto questo è il meno e è risaputo. Il  vero problema è che questi sono dei matti eversivi, quasi simpatici nella loro follia da nonni rimbambiti (e invece sono tutti giovani). Tre cose:

1- Il famoso comitato Gran Consiglio del Fascismo rimane. Non ne parlano in dettaglio, ma c’è. Hanno tolto i particolari perché probabilmente si riservano, una volta insediati, di costituirlo: chissà chi diavolo vi entrerà, forse anche Davide Casaleggio o qualche suo impiegato o di Putin. Si tratta di una cosa chiaramente extra-istituzionale e contraria a qualsiasi tradizione democratica. In pratica si crea un consiglio dei ministri al di sopra del Consiglio di ministri vero e proprio. E sarà quello dove vengono prese le decisioni, quello che conta, senza alcuna responsabilità e senza rispondere mai al parlamento, visto che si tratta di un organo del tutto extra-istituzionale, quasi privato. Nessuno era mai stato così spudorato e così deciso a sconvolgere il sistema democratico.

2- Rimane l’idea di abolire la norma, dettata da Luigi Einaudi, dei parlamentari eletti “senza vincolo di mandato” (e che è alla base di tutti i parlamenti e della democrazia rappresentativa). In questo modo tutti i deputati saranno obbligati a seguire i dettami del proprio partito: saranno cioè del tutto inutili, si possono anche abolire, che è quello che vogliono i grillini.

3- E qui entra in gioco l’ineffabile e fantasioso Borghi Aquilini. La Banca Mps non si vende più, lo Stato ne deve comprare il 100 per cento e farne una banca che veicolerà i grandi investimenti pubblici. Tonfo e spavento in Borsa, disastro per gli azionisti.

Ma l’idea è la solita: anche i Leghisti vogliono una banca. Quella che avevano fondato è fallita miseramente. Così ne vogliono un’altra, giusto per giocare un po’ con i soldi. E’ volata l’idea di lanciare dei mini-Bot, idea che ha già provocato il fallimento di altri paesi.

A tutto  ciò aggiungete richieste assurde (modifica dei trattati europei e altre stupidaggini). E’ tutta roba che interessa solo noi, ma che richiederebbe il consenso degli altri 27 stati. Ci rideranno dietro e non se ne parlerà più. Comica la polemica contro il fiscal compact: non sanno nemmeno che cosa è e non sanno nemmeno che sta in Costituzione: inutile andare fino a Bruxelles: comincino con il cambiare la Costituzione, se ne sono capaci (citofonare Matteo Renzi, che ha fatto qualche esperienza in materia).

Infine, ma forse è la cosa più grave, c’è la questione del presidente del Consiglio. Stanno cercando una figura terza. Cioè un signore per bene da mettere lì a sfilare davanti al plotone d’onore mentre loro due, Bibi e Bibò, hanno già fatto tutto: scritto il programma, scelti i ministri, litigato con Bruxelles, e altro ancora. Ma la Costituzione prevede che sia il presidente del Consiglio a dirigere il governo: questi hanno invece in testa un  signore diretto da loro, un presidente di cartone. Di nuovo, si cambia la Costituzione.

Insomma, stanno riscrivendo la Costituzione, sostituendola con le loro personali ossessioni.

Mattarella non ha molte alternative: hanno avuto molti voti, ma il loro osceno governo (con osceni ministri) non deve nascere. Questi vogliono fondare la repubblica di Paperopoli. Una cosa ridicola e che farà ridere tutto il mondo.

Lunedì Mattarella dovrebbe ascoltarli, e poi rispedirli da dove sono venuti. Senza escludere la possibilità, di denunciarli alla più vicina Procura per attentato alla Costituzione.

E varare finalmente un buon governo tecnico. L’Italia riprenderà a respirare.