Acqua, l’abbiamo votata pubblica. Ma anche persa (40%) e inquinata (35%)?

di Lucio Fero
Pubblicato il 6 Maggio 2013 - 15:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un interrogativo non si aggira nella pubblica opinione: l’acqua che con appositi referendum abbiamo voluto pubblica, l’abbiamo votata anche persa, buttata via niente meno che al 40% da condutture che perdono e inquinata come risulta un terzo di quella corrente? Così è l’acqua oggi in Italia e purtroppo il “pubblico” che la gestisce, sia a livello di aziende che a livello di opinione, non sa o non può o non vuole intervenire.

Il nostro sistema idrico nazionale perde circa il quaranta per cento di acqua ed è depurato solo per due terzi. Anche i “tubi” degli altri perdono: in Germania il sette per cento, in Svezia il 17, in Gran Bretagna il 19, in Spagna il 22, in Francia il 26 per cento. Da noi di più, molto di più. E un terzo abbondante dell’acqua non è depurata, tanto che a fine giugno la Corte Europea potrà infliggerci multa fino a 715mila euro al giorno. Per ogni giorno di inadempienza alle regole europee sulla salute. Settecentomila al giorno, moltiplicalo per… In un anno fanno più di duecento milioni. Buttati via, persi e dispersi come l’acqua dai tubi italiani.

Per rimettere in ordine condutture e depurare a regola europea ci vorrebbero almeno cinque miliardi di euro. Più della famosa Imu prima casa, figurarsi chi li trova e soprattutto chi li spende. Non certo le aziende pubbliche, non certo la mano pubblica. E allora ecco la proposta “indecente” di Giancarlo Cremonesi, presidente di Confservizi e Acea: idrobond e bollette aumentate del 10 per cento. Idrobond cioè obbligazioni, prestiti da ottenere e remunerare. Ma come si fa a ottenere e remunerare un prestito se referendum statuisce che far profitto sull’acqua è peccato di legge? E come si fa ad aumentare le bollette? Certo, in Italia le bollette, il costo dell’acqua è di circa un quarto più basso che nel resto d’Europa. Così è ma a noi così non pare. Certo, se dirottassimo appena un po’ di quel che spendiamo per l’acqua minerale sul pagarci un’acqua pubblica depurata e senza buchi e sprechi…Ci saremmo perché siamo il paese che consuma più acqua minerale del mondo.

Ma son fantasie, giochi d’acqua: ci terremo i tubi bucati che abbiamo, le depurazione che abbiamo e magari le multe che avremo. E le bollette che abbiamo e le abitudini che abbiamo. Abbiamo dichiarato, statuito, battezzato per via di volontà popolare in apposito referendum che l’acqua è pubblica. Dobbiamo, dovevamo, dovremmo occuparci anche che non sia sprecata e che sia pulita? Troppa fatica, troppo complicato. non si può voler tutto da un popolo legiferante in comitati.