Gentiloni: con Lega e M5s ai margini in Europa, l’alternativa è il Pd, unità sindacale ok

di Paolo Gentiloni
Pubblicato il 3 Maggio 2019 - 15:20| Aggiornato il 31 Luglio 2019 OLTRE 6 MESI FA

Il passaggio che ci aspetta è molto pericoloso per il nostro futuro e per il futuro dell’Italia in Europa. Anche a prescindere dalla volontà di Lega e 5 stelle, ci stiamo giochiando l’Europa.  Si stanno attivando dei meccanismi che poi è difficile fermare. Forse David Cameron non voleva che il Regno Unito abbandonasse la Ue ma poi è praticamente successo. 

Non siamo mai stati così isolati, stiamo diventando irrilevanti anche in Libia. Non vorrei finire con summit europei a tre in cui non sia l’Italia, bensì la Spagna ad affiancare Germania e Francia.

Questo Governo ci ha messo ai margini dell’Unione. Siamo in una pagina diversa della storia. Chi dà per scontato il ruolo dell’Italia nel Continente non si rende conto del muro che ci circonda. Ho visto le immagini di Merkel e Macron che incontrano i Paesi balcanici. Il vertice precedente si era tenuto a Trieste e c’eravamo noi con i capi di governo di Francia e Germania. Per fortuna il presidente della Repubblica sta cercando di attenuare questo isolamento, almeno con la Francia.

In Libia è stato commesso uno sbaglio clamoroso cui si accodò un governo italiano, quello di Berlusconi, allora debolissimo. Ora però con la Libia perseveriamo, oggi rischiamo l’irrilevanza. Con riflessi pericolosi per l’Italia: sul piano della sicurezza, sul piano energetico e per i flussi migratori.

Isolati in Europa e nel Mediterraneo, ci consoliamo con Orban.

Non distinguo i buoni dai cattivi in questo Governo. Che è pessimo in blocco e prima va a casa meglio è per il Paese. Mi sembra già molto fragile e dà l’impressione di essere come d’autunno sugli alberi le foglie. Avevo parlato di elezioni il prossimo anno. Forse però può succedere anche prima.

La situazione economica è disastrosa. C’è da essere molto preoccupati. Il Def predisposto da questo Governo parla di crescita quasi zero e aumento della disoccupazione all’11 per cento. Non credo siano gufi di se stessi…Temo che l’alternativa di Tria, fra aumento dell’Iva o taglio delle spese, sia superata dai fatti e che alla fine non sarà sufficiente una sola di queste sventure.

Non si intravvede una strategia per evitare l’aumento dell’Iva e delle tasse. Sarebbe sbagliato non ammettere la crisi dell’eurozona, il rallentamento generale ma sarebbe ridicolo non notare che la colpa dell’allarme Italia ricade anche sulle spalle del Governo. La crisi di fiducia delle imprese e delle famiglie, il deficit di credibilità sui mercati non è certo colpa delle tensioni tariffarie tra Cina e Usa.

Non bastano pochi palliativi e i fatti lo dimostrano. Il salario minimo proposto di Di Maio non può essere un oggetto di confronto con i grillini. Il salario minimo è una proposta del Pd prima che di Di Maio anche se in televisione può apparire il contrario. È un’idea che stiamo coordinando con i sindacati perché non può mettere a rischio i contratti nazionali. 

Non c’è spazio per un dialogo col Movimento 5 stelle. Non ha senso chiedersi come sarebbe cambiata la storia se il Pd avesse accettato il dialogo con i 5 stelle dopo le elezioni del 4 marzo e se forse oggi non avremmo il Salvini imperante.
Quell’ipotesi non è mai esistita e io non faccio fantastoria.

Avrebbe invece un senso la nascita di un sindacato unitario come chiede Landini. L’idea è nell’atto di nascita del Pd. La sua attuazione non sarà facile e dipende interamente dalle confederazioni sindacali.

Il compito del Pd è preparare un’alternativa. Tutti vedono che questo esecutivo è un disastro. Siamo assordati dal battibecco quotidiano dei vicepremier e vedo troppi che recitano la parte dei sonnambuli. 

(Estratto dalla intervista di Paolo Gentiloni a Goffredo De Marchis, Repubblica, 3 maggio 2019)