Pasta, cinque bugie. La prima: ingrassa. I cinesi, il sale..

Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2015 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA
Pasta, cinque bugie. La prima: ingrassa. I cinesi, il sale..

Pasta, cinque bugie. La prima: ingrassa. I cinesi, il sale..

ROMA -Pare il 25 ottobre sia la giornata mondiale della pasta, di una giornata mondiale niente meno non se ne sentiva il bisogno, anche se ormai una giornata mondiale non si nega a nessuno. Di contrapporre invece cinque piccole verità ad altrettante bugie di successo sulla pasta c’è invece bisogno. Ne va del buon nome (e del buon gusto) della pasta. E anche del piacere che offre a tutto il pianeta questo cibo che più economico, salutare, saporito e…italiano non si può.

Prima bugia: la pasta fa ingrassare. Non è vero. Cento grammi di pasta significano circa 70 grammi di carboidrati, circa 13 di proteine e grassi quasi zero. Per cibi ingrassanti rivolgersi altrove: alcool, dolci e magari anche condimenti. Ma la pasta di per sé non ingrassa. Provate per credere: 150 grammi di spaghetti pomodoro e basilico al giorno e non prendete un etto sulla bilancia se lo “stravizio” alimentare è solo quello.

Seconda bugia: la pasta l’hanno inventata i cinesi. Non è vero. La bugia è “colpa” di un film con Gary Cooper-Marco Polo del 1938 in cui l’esploratore veneziano tornava a casa nel 1.200 circa e la sceneggiatura  scambiava i noodles con gli spaghetti. In realtà la pasta in Occidente (sicilia) si mangiava già da un paio di secoli e a inventarla erano stati gli arabi.

Terza bugia: la pasta senza glutine è meglio per la salute. Non è vero. La pasta senza glutine è meglio solo per i celiaci. Per gli altri il senza glutine è peggio, scompensa il rapporto carboidrati/grassi.

Quarta bugia: il sale si mette nell’acqua dopo la pasta. Errore, sbaglio e discreta devastazione dei tempi e della qualità di cottura. Il sale va nell’acqua prima della pasta. Finché sbagliano anglosassoni e russi e giapponesi con il sale, acqua e pasta, ancora ancora…Ma che orrore quelle cucine italiane, soprattutto sopra la linea gotica dove si sbaglia il tempo…del sale.

Quinta bugia: la pasta cotta al dente, insomma un po’ cruda, si digerisce peggio. E’ vero esattamente il contrario: è la pasta-colla che non si digerisce. Tra tempi di cottura e digeribilità il rapporto è inversamente proporzionale. Insomma meni cuoce più si digerisce.

Quindi al dente, quanta ne volete, di grano duro e “buttata” in acqua bollente dopo averla salata…l’acqua. Debitori del memento delle cinque bugie al Corriere della Sera e, immaginiamo, ai pastifici italiani. Ma anche se è promozione della giornata mondiale non per questo non è verità, sacrosanta verità sulla pasta. Pasta insidiata dalle cinque bugie, solo una innocua (quella dei cinesi). Le altre nocive, dannose e pure antipatiche.