Vaticano dietro le quinte, le lagnanze postume di padre George all’attacco di Papa Francesco, patisce la Chiesa

Vaticano dietro le quinte, le lagnanze postume del “Monsignore dimezzato”: Padre George all’attacco di Papa Francesco, atteso il terzo round: chi patisce è la Chiesa

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 8 Gennaio 2023 - 12:53 OLTRE 6 MESI FA
Vaticano dietro le quinte, le lagnanze postume di padre George all’attacco di Papa Francesco, patisce la Chiesa

Vaticano dietro le quinte, le lagnanze postume di padre George all’attacco di Papa Francesco, patisce la Chiesa

Vaticano dietro le quinte. Due o tre cose bisogna pur dirle sulle lagnanze postume del segretario del Papa emerito  Benedetto,  cioè Georg Gaenswein, 66 anni, tedesco, arcivescovo, Prefetto della Casa Pontificia.

Personaggio indubbiamente eclettico: teologo, ex calciatore, maestro di sci (abituale frequentatore delle piste del Terminillo). E di bell’ aspetto, tanto da meritarsi – alla sua prima uscita, nel 2005 –  l’appellativo di “Georg Clooney del Vaticano” .

Immediatato e inevitabile il paragone col Padre Ralph di “Uccelli di rovo”. Un successone, tanto che Donatella Versace gli ha dedicato una collezione uomo e sono nati addirittura siti web e fan club su Facebook.

LE TRE ACCUSE DI PADRE GEORG

Appena morto Benedetto, padre Georg ha messo la quinta. Tre le sue lagnanze. 1) Ha ricordato il “ motu proprio” di Papa Francesco con cui nel 2021 il Pontefice ha posto un veto sulla messa in latino. Per lui una doccia fredda. 2) Ha citato il dissidio fra i due Papi sulla “propaganda gender”; dissidio che, francamente, poteva risparmiarsi di rivelare. Ma tant’è. 3) Forse la lagnanza più dolorosa: quando il Papa lo ha defenestrato da prefetto della Casa Pontificia.
Accuse queste contenute nel libro “Nient’altro che la Verità “ ( edizione Piemme) scritto con il giornalista Saverio Gaeta.

LA DIFESA DI PAPA FRANCESCO

La bufera di questi giorni è figlia della continua faida tra progressisti e tradizionalisti. La morte di Benedetto XVI ha portato a galla antichi dissapori. Di più: padre Georg ha addirittura paventato l’ipotesi che Francesco, che ha ben 86 anni, possa dimettersi. E scrive: ”Ho visto la difficoltà, il fatto che non celebra, sono tutti elementi di un lavoro pastorale normale che mancano”. Una disgustosa gufata. Bergoglio non molla. E lo ha anche detto bollando l’ala conservatrice del clero che, da tempo, cavalca le incomprensioni. Altro che mollare: a fine mese Papa Bergoglio andrà in Congo e Sud Sudan.

TERZO ROUND IN VATICANO

Ora si attende la decisione di Francesco per capire il futuro di Monsignor Georg. Come scrive Aldo Grasso: ”Sono lontani i giorni in cui padre Georg godeva della confidenza di principesse romane, giocava a tennis, era imitato da Fiorello e veniva elevato dai rotocalchi a “George Clooney della Curia”,  il simbolo della Grande Bellezza Ratzingeriana. Adesso sembra un loquace personaggio di Italo Calvino, quello del Visconte Dimezzato”.  Il match certo non finisce qui.