Schiave del sesso nei bordelli inglesi: 12mila immigrate costrette a saldare così i loro “debiti di viaggio”

Pubblicato il 19 Agosto 2010 - 20:24| Aggiornato il 4 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

Un recente rapporto della polizia britannica svela le reali dimensioni del business della prostituzione e del traffico di schiave del sesso clandestine in Gran Bretagna. Queste le cifre: almeno 2.600 donne sono state introdotte illegalmente in Inghilterra e Galles e costrette a lavorare come prostitute.

Altre 9.200 lavoratrici del sesso nei bordelli o in altri locali sono considerate “migranti vulnerabili”, che lavorano forzosamente nel mercato del sesso, ma di cui lo studio non è certo che siano state “contrabbandate” di proposito. La metà di queste donne è cinese, il resto proviene in grande maggioranza dai Paesi dell’est europeo o dal sud-est asiatico.

Il Telegraph riporta un esempio classico: una donna condotta illegalmente nel Regno Unito non è consapevole di essere destinata alla prostituzione, ma viene costretta a vendere il proprio corpo per saldare il debito del viaggio, attorno alle 30mila sterline (circa 35mila euro). Spesso, tanto la donna che i familiari, sono minacciati di ritorsione e violenze in caso di rifiuto.

Lo studio, denominato “project acumen” e durato due anni, ha rilevato che 17mila delle oltre 30mila donne che lavorano in strada sono straniere. A Londra il 96% delle prostitute sono immigrate, solo il 32% nello Yorkshire.