“Tav pronta entro il 2029. Costerà 8,5 miliardi”: accordo Monti-Hollande

Pubblicato il 3 Dicembre 2012 - 19:09 OLTRE 6 MESI FA
Da sinistra, il presidente francese, Francois Hollande, e il presidente del Consiglio italiano, Mario Monti (Foto Lapresse)

LIONE – “La Tav Torino-Lione sarà finita entro il 2029″. E costerà 8,5 miliardi. Mario Monti e Francois Hollande, nel vertice di Lione, hanno confermato di voler andare avanti sulla linea ferroviaria ad alta velocità iniziata ormai nel lontano 2001 e ancora al centro di proteste e scontri, con lanci di lacrimogeni e cariche della polizia.

Monti e Hollande hanno dato il definitivo via libera al tunnel da 8,5 miliardi che passerà sotto le Alpi per 57 chilometri. I due hanno anche chiarito che le multe prese da una parte e dall’altra del confine verranno fatti pagare nei rispettivi Paesi.

Degli 8,5 miliardi, 2,9 saranno pagati dall’Italia, 2,2 dalla Francia e il resto dall‘Unione Europea. Il tunnel consentirà di dimezzare il tempo di percorrenza del tratto, da due ore e mezza a poco più di un’ora. Ma non sono solo 8,5 miliardi: il costo totale dell’ammodernamento della linea ferroviaria sarà di 25 miliardi di euro. 

Per prendere tutti questi soldi, per di più in tempi di crisi, Monti e Hollande stanno trattando con l‘Ue per veder aumentare dal 30 al 40% la quota di finanziamento per l’opera. L’aumento del budget verrà discusso in sede di discussione del quadro finanziario europeo del periodo 2014-2020. Monti e Hollande sono fiduciosi. Lo sono anche per quanto riguarda la (necessaria) ratifica dell’accordo da parte dei rispettivi parlamenti nazionali.

Slitta, però, il momento di messa in servizio: non più 2025, ma 2029. Per l’Europa l’importante è che sia attiva nel 2030, non oltre.

Ma le proteste non si sono fermate neppure durante il vertice. A Lione ci sono state manifestazioni, con tanto di spray urticanti sparati sui manifestanti, nella piazza davanti alla vecchia stazione ferroviaria des Brotteaux. Gli attivisti no Tav sono arrivati con dodici pullman, di cui molti dalla Val di Susa. In tutto 600 italiani e 300 francesi circa.

I manifestanti italiani sono arrivati a Lione con ore di ritardo perché alla frontiera del Frejus sono stati fermati per controlli, poi di nuovo perquisiti al casello autostradale di Saint-Quentin-Fallavier.

In serata alcuni pullman italiani sono stati bloccati nella piazza della manifestazione. Un manifestante ha riferito che è stato sparato un lacrimogeno in uno dei bus e che, costretti ad uscire, i manifestanti sono stati caricati dagli agenti.