Grillo primo, Berlusconi avanti al Senato: la Borsa inverte la rotta e fugge

Pubblicato il 25 Febbraio 2013 - 16:02| Aggiornato il 2 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Borsa non fa in tempo a festeggiare Bersani che piange con Berlusconi. Non appena si sono diffusi i dati instant poll che davano Pierluigi Bersani presidente del Consiglio, la Borsa di Milano fa registrare un +4%, e le Borse europee vanno al seguito. Poi arrivano le prime proiezioni, che danno Berlusconi in testa al Senato e Movimento 5 Stelle primo partito in Italia e Piazza Affari inverte la rotta, come una bussola  impazzita.

Strano caso, ma in Italia non tanto. La Borsa, i mercati, gli uomini della finanza festeggiano davanti alla prospettiva, per ora eventuale, di un governo di sinistra? Di ex comunisti, anzi, con Vendola alleato e con uno “sponsor” impegnativo come quello della Cgil?

Strano caso, appunto, che però in Italia tanta sorpresa non deve suscitare. Il terrore della Borsa, dei mercati e della finanza, italiani, europei e americani, è una vittoria targata Berlusconi o un’imposizione firmata Beppe Grillo. Lo diceva anche il New York Times, la paura è un governo formato da Berlusconi, interlocutore di centrodestra e quindi privilegiato nel mondo degli affari, ma non in questo caso. Perché Berlusconi non è più un interlocutore attendibile, in Europa e in America, in Borsa e in finanza.

L’altro terrore, l’altro spettro per l’Italia e per l’estero, è una affermazione netta di Beppe Grillo. Ovvero che Grillo uscisse dalle urne talmente forte da impedire a Bersani (dato da tutti per vincitore) di governare. E con il centrosinistra debole e Grillo forte, con Berlusconi avanti al Senato, chi le fa le riforme in Italia? Chi firma e sottoscrive garanzie davanti alle Borse e all’Europa?