Ceccanti declina l’offerta Monti: “Grazie professore, ma resto a sinistra”

Pubblicato il 10 Gennaio 2013 - 21:04 OLTRE 6 MESI FA
Stefano Ceccanti (foto LaPresse)

ROMA – “Negli ultimissimi giorni non si è chiarito se l’iniziativa civica sia transitoria e trasversale per un reset dell’intero sistema dei partiti o se invece già ne prefiguri un esito: la sezione italiana del Ppe. Due scelte positive, ma la seconda non può vedere estraneo chi appartiene idealmente al centrosinistra”. Lo afferma, in un’intervista a ‘La Stampa’, il senatore del Pd Stefano Ceccanti non ricandidato nelle liste del Pd.

Una scelta, quella della non ricandidatura, che “mi ha stupito e anche amareggiato. Il partito – aggiunge Ceccanti – ha ritenuto incompatibile la mia presenza in Parlamento a causa della costante sottolineatura del dovere di continuità, pur nel mutato contesto politico, con l’agenda Monti, che il Pd aveva lealmente sostenuto come partito. Ma attenzione: anche se con Monti non vanno candidati del Pd, potrebbero seguirlo una parte degli elettori presso i quali la popolarità del premier era alta e potrebbe restare alta”.

Rispondendo alla domanda su cosa convince meno del progetto Monti, Ceccanti afferma: “Soltanto un esempio. Nelle due regioni nelle quali si vota anche per le Regionali, Lazio e Lombardia, l’area Monti candida due esponenti del centrodestra, la Bongiorno e Albertini: la chiara prova che si punta, legittimamente, a costituire la Sezione italiana del Ppe. Non è il mio progetto”.