Circo Massimo a Beppe Grillo: Ignazio Marino dirà sì. Grillo parlò in genovese..

Pubblicato il 29 Agosto 2014 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo a Vicenza. Per il Circo Massimo sogna una folla oceanica...come quando la Roma vinse lo scudetto

Beppe Grillo a Vicenza. Per il Circo Massimo sogna una folla oceanica…come quando la Roma vinse lo scudetto

ROMA – Di fronte a Beppe Grillo, Ignazio Marino, sindaco di Roma ha già calato le braghe. Non sorprende, visto che Ignazio Marino non sembra in grado di opporsi nemmeno agli zingari. Figurarsi davanti alla violenza verbale di Beppe Grillo, che aveva scelto il Circo Massimo a Roma per la festa della sua Italia 5s dal 10 al 12 ottobre 2014.

Il Circo Massimo era stato al centro di polemiche, quando era emerso che i Rolling Stones, per un concerto con incassi milionari, avevano pagato per l’uso dell’antico stadio romano 8 mila euro. Fin dalla sera del concerto, Beppe Grillo aveva chiesto a Ignazio Marino la concessione del Circo Massimo per la stessa cifra. Credevo scherzasse, aveva poi confessato Marino. Forse non aveva capito bene: Beppe Grillo, contando sulla comunanza di natali, gli si era rivolto in dialetto genovese, che forse Ignazio Marino, di padre siciliano e madre svizzera, nemmeno conosce, essendo vissuto a Roma dall’eà di 14 anni.

Sono bastate poche ore di braccio di ferro, poi la retromarcia del Comune di Roma, vestita di linguaggio mandarino, ma la conclusione di Beppe Grillo è che dal Comune di Roma, a quanto riferisce l’agenzia di stampa Ansa,  sarebbe arrivata l’indicazione che “con qualche piccola modifica ci avrebbero rilasciato il permesso per l’area”; cosa prontamente fatta. Il punto, osserva Grillo, è che ora è “passato un altro mese”, e di rinvio in rinvio il comune ha promesso che risponderà lunedì 1 settembre.

A quanto ha riferito Tommaso Tetro dell’Ansa, per la manifestazione M5s,

“dopo un primo no legato soprattutto per la durata dell’evento, c’è stata una riunione con l’amministrazione capitolina per mettere a punto un nuovo progetto, che è stato depositato lo scorso 20 agosto e che sarà ora sottoposto a un nuovo esame.

Il comune di Roma, sostiene Grillo, il 31 luglio ha fatto arrivare una risposta negativa alla richiesta del M5s con la motivazione che “la manifestazione è troppo importante, l’allestimento troppo grande per questa area”.

Il Comune non si sarebbe oppost in via pregiudiziale:

“Anzi fa sapere che il suo sarà un parere positivo ma all’interno di un “tavolo tecnico” che è necessario attivare per le manifestazioni in aree sottoposte a vincoli archeologici. Insomma sarà la commissione di esperti (soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, sovrintendenza capitolina, I municipio e gabinetto del sindaco) a decidere in modo “vincolante” se la richiesta del M5s è “compatibile” con il Circo Massimo”.

Intanto però il tira molla ha portato acqua al mulino di Beppe Grillo, così alla fine la manifestazione di ottobre

“sarà un party “pacifico ma un po’ incazzato” di cittadini, perché – è scritto sul blog – “noi siamo gandhiani ma non coglioni””.