Condono edilizio, svelato l’arcano: c’era nella penultima bozza del decreto, sparito nell’ultima

di Dini Casali
Pubblicato il 19 Marzo 2019 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA
Condono edilizio, svelato l'arcano: c'era nella penultima bozza del decreto, sparito nell'ultima

Condono edilizio, svelato l’arcano: c’era nella penultima bozza del decreto, sparito nell’ultima

ROMA – C’è o non c’è il condono edilizio nel testo del decreto legge cosiddetto sblocca-cantieri? In mattinata l’arcano di governo è stato finalmente svelato: il condono c’era eccome nella penultima bozza (come documentano le agenzie Ansa), nell’ultima invece è miracolosamente sparito. Hanno ragione entrambi, quindi, M5S che ieri accusava l’alleato di voler resuscitare la sanatoria, e la Lega che smentiva con forza: hanno entrambi torto perché, non volendo credere a manine autonome, il provvedimento stava nei piani, era stato perfino messo nero su bianco. Magari solo per vedere l’effetto che avrebbe fatto.

Nell’ultima bozza del dl Sblocca Cantieri saltano sia la sanatoria sulle mini-irregolarità, sia l’eliminazione della soglia del 30% per il subappalto. La norma sul cosiddetto ‘condono’ prevista nella precedente bozza all’articolo 37 bis non è presente nell’ultima versione. Non è prevista nemmeno l’eliminazione della soglia del 30% per il subappalto che figurava in uno Schema di decreto: le modifiche contenute nell’ultima bozza eliminano solo l’obbligo di indicazione della terna dei subappaltatori.

L’ultima bozza del decreto sblocca-cantieri. L’ultima bozza in circolazione dello ‘Sblocca cantieri’, domani probabilmente sul tavolo del Consiglio dei ministri, si sviluppa in 5 articoli e 23 pagine che riguardano: modifiche al codice dei contratti pubblici; disposizioni sulle procedure di affidamento in caso di crisi di impresa; semplificazione della disciplina degli interventi strutturali in zone sismiche; commissari straordinari; Agenzia nazionale per la sicurezza delle dighe.

 Tra i ‘grandi assenti’ rispetto alla versione precedente c’e’ innanzitutto il condono, di cui in questa bozza non vi e’ alcun riferimento. Inoltre e’ saltata l’eliminazione della soglia del 30% per il subappalto. Tra le novita’, invece, l’innalzamento della soglia per l’affidamento di lavori con procedura negoziata, da 150.000 a 350.000 euro.

Inoltre il criterio di aggiudicazione del ‘minor prezzo’ viene esteso anche ai contratti sotto soglia: “Le stazioni appaltanti procedono all’aggiudicazione dei contratti – si legge – sulla base del criterio del minor prezzo ovvero, previa motivazione, sulla base del criterio dell’offerta economicamente piu’ vantaggiosa”.

Entrano poi in campo i commissari straordinari “per gli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari”. I commissari sono nominati dal presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, e a loro “spetta l’assunzione di ogni determinazione ritenuta necessaria per l’avvio ovvero la prosecuzione dei lavori, anche sospesi”.

Un commissario ad hoc e’ previsto per le strade della Regione Sicilia “al fine di fronteggiare la situazione di grave degrado in cui versa la rete viaria”. Arrivano poi risorse per 23 milioni per la nuova Agenzia nazionale per la sicurezza delle dighe e delle infrastrutture idriche (Andig), cui e’ dedicato l’articolo 5. Il provvedimento parla di una copertura finanziaria di oltre 23 milioni per due anni, di cui “7.693.000 per il 2019 e 15.386.000 per il 2020”.

L’Andig “e’ dotata di autonomia regolamentare, amministrativa, organizzativa, patrimoniale, contabile e finanziaria nei limiti di quanto previsto dall’articolo 8 del citato decreto legislativo e dallo statuto di cui al successivo comma 7, ed e’ sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti”.

Regioni e Province autonome possono avvalersi dell’Agenzia “per l’approvazione tecnica dei progetti e per la vigilanza delle dighe e delle opere di derivazione di loro competenza, nonche’ richiedere consulenza ed assistenza tecnica relativamente ad altre infrastrutture idriche di loro competenza, anche in materia di concessioni di derivazione di acqua pubblica”. (fonte Agi)