Esodati, il no della Ragioneria: “Così si ammazza la riforma, e costa troppo”

Pubblicato il 9 Ottobre 2012 - 15:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Ragioneria dello Stato boccia il disegno di legge sugli esodati, condivido da tutti i partiti e in discussione alla Camera, perché troppo costoso e perché “ammazza” la riforma Fornero. Già oggi il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera, Giuliano Cazzola, aveva detto che il ddl costerà 30miliardi in 10 anni.

Il disegno di legge Damiano prevede una deroga alla riforma delle pensioni, permettendo fino al 2017 di andare in pensione a 58 anni e 35 anni di contributi. Secondo la ragioneria dello Stato questo meccanismo però ”abbassa significativamente l’età media di accesso al pensionamento, determina oneri di rilevante entità compromettendo gli effetti della riforma” e dei precedenti interventi in materia. Insomma, costa troppo, non si può fare.

Secondo la Ragioneria generale dello Stato il ddl bipartisan sugli esodati, uscito giovedì dalla commissione Lavoro e discusso ieri in aula, compromette non solo ”gli effetti della riforma operata col decreto legge 201 del 2011 ma anche quelli del complessivo processo di riforma implementato negli ultimi dieci anni, sia sul piano finanziario” che ”su quello degli obiettivi di innalzamento dell’eta’ media di accesso al pensionamento”.

Questo, aggiunge l’organismo è ”in controtendenza a quanto previsto dal complessivo processo di riforma attuato nel Paese” ma anche ”con quanto richiesto dagli Organismi internazionali in materia di accesso al pensionamento anticipato”. Per quanto riguarda la copertura finanziaria ”risulta ampiamente insufficiente”. Infatti ”non puo’ non farsi presente, prioritariamente, che sul piano del metodo l’introduzione di rilevanti maggiori spese utilizzando a compensazione un aumento della pressione fiscale rende certamente piu’ arduo e problematico il rispetto della regola sulla dinamica complessiva della spesa prevista dal fiscal compact recentemente ratificato dal Parlamento richiedendo a tal fine l’individuazioni di corrispondenti misure compensative sul versante della spesa del comparto delle Pubbliche amministrazioni”.