Finanziaria-regalo, seconda puntata: 520 milioni di “mance”

Pubblicato il 10 Dicembre 2009 - 14:16 OLTRE 6 MESI FA

Pacchi, pacchetti e pacchettini: il Natale si avvicina e l’albero della finanziaria si riempie di doni. In tempo di crisi e di cinghie strette Babbo Natale, dopo i 200 milioni a ciechi, sordi e veteroterremotati, porta ai parlamentari circa 520 milioni di euro di regalie, tutte ben nascoste, ma visibili ai diretti interessati, nelle pieghe dei 250 commi della finanziaria. Una discreta sommetta che, divisa per i circa 950 parlamentari, fa circa mezzo milione di euro a testa per accontentare elettori e clienti di riferimento.

Eppure, quest’anno, qualcosa di nuovo c’è: alle opposizioni, per convenzione, spetta circa il 30% della torta. Solo che, stavolta, Partito Democratico e Italia dei Valori hanno detto no grazie. Demagogia, forse, senso del pudore probabilmente- Certamente, almeno un segnale.

Sia chiaro, i 52o milioni non finiscono nelle tasche degli onorevoli, sono semplicemente una dote che possono distribuire (Rutelli le ha definite “vergognose elemosine”)  in base alle richieste dei singoli. Come? Ad esempio sfruttando il comma 235, quello sulla carta lodevolissimoche eroga 300 milioni per gli interventi antisismici nelle scuole a rischio. Peccato che di queste scuole non esista una lista e le priorità di intervento siano a discrezioni delle segnalazioni dei parlamentari. Quindi l’onorevole di un dato paese segnala la scuola a lui cara e quella riceve i soldi. Le scuole senza santi in paradiso, invece, continueranno a tremare.

Discorso analogo per gli enti da finanziare, comma 43. Cambia la somma, appena 100 milioni, resta identico il criterio, la segnalazione dell’onorevole. Con buona pace di enti che si barcamenano senza risorse e senza onorevoli di riferimento.