Frequenze, il Pd: "Berlusconi ha ceduto al protezionismo"

Pubblicato il 19 Dicembre 2011 - 14:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 19 DIC – ''L'ex Premier Berlusconi sa bene che il valore di un patrimonio pubblico come lo spettro di frequenze televisive non è dato esclusivamente dal mercato. Da un ex campione del liberalismo ci saremmo aspettati piuttosto un'apertura sull'assegnazione delle frequenze televisive al mercato con criteri di trasparenza e quindi con asta pubblica, invece del protezionismo che va predicando in questi giorni''.

Lo afferma il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera, Michele Meta, commentando le parole dell'ex Premier Silvio Berlusconi.

''Nelle parole dell'ex Presidente del Consiglio – spiega – leggiamo piuttosto una verita' fin qui taciuta, ovvero che ad oggi c'e' stata gia' una diffusione gratis delle frequenze digitali che hanno moltiplicato quelle che nell'analogico avevano a disposizione i due principali operatori del sistema radiotelevisivo italiano. Anche gli analisti di Mediobanca fanno sapere oggi che un'eventuale asta per le frequenze televisive potrebbe far entrare nelle casse dello Stato almeno 1,5 miliardi di euro. Con l'asta per le frequenze di telecomunicazione si pensava di ottenere poco piu' di 2 miliardi di euro ed invece dopo un mese di rilanci si e' arrivati alla cifra ragguardevole di circa 4 miliardi di euro. Ci auguriamo – conclude – che il Governo dia seguito agli ordini del giorno votati in Parlamento e agli impegni presi dal Ministro Passera mettendo all'asta i 25-30 canali televisivi digitali rimasti a disposizione dello Stato valorizzando in questo modo un patrimonio pubblico che ha un valore stimato in diversi miliardi di euro''.