Il Monti di lotta e quello di governo: così cambia su Imu, patrimoniale…
ROMA – Imu, patrimoniale, redditometro, riforma del lavoro: si allunga sempre più la lista dei ripensamenti di Mario Monti. Dalla sua “salita in campo” è quasi come se il professore si fosse sdoppiato e il Monti politico che si candida a governare il Paese prenda sempre più le distanze dal Monti tecnico che lo ha governato nell’ultimo anno.
Il Sole24Ore, punto per punto, ha messo a confronto le dichiarazioni del professore sugli argomenti-chiave rispetto ai quali avrebbe cambiato idea, almeno secondo quanto da lui stesso affermato nel corso della trasmissione Porta a Porta del 15 gennaio 2013.
1. PATRIMONIALE
A Porta a Porta Monti asserisce: “La pressione fiscale deve diminuire, i governi succeduti in questi anni l’hanno aumentata troppo. Assolutamente non penso ad un’imposta patrimoniale”.
Pochi mesi fa, il 12 novembre 2012, intervenendo a Milano a un convegno organizzato dal Financial Times, aveva detto: “Il governo sta studiando una patrimoniale generalizzata ma non sarà introdotta nottetempo, ci sono passi che stiamo verificando”. Poi aveva aggiunto: “Non vogliamo allontanare gli investitori con una tassa non equa”.
2. REDDITOMETRO
Al cospetto di Bruno Vespa Monti attacca duramente Berlusconi e per farlo sfodera la carta redditometro: “Il redditometro é una delle bombe a orologeria con le quali chi ci ha preceduto ha punteggiato il percorso di questo Governo. Fosse per me non lo avrei messo”. E sulla eventualità di toglierlo risponde: “Lo valuteremo seriamente”.
Il 17 novembre 2011, nel suo discorso programmatico al Senato, Monti aveva annunciato: “Contro l’evasione serve potenziare e rendere operativi gli strumenti di misurazione induttiva del reddito”.
3. IMU
Nel salotto di Vespa Monti puntualizza: “L’Imu è stata introdotta dal precedente governo ma io credo che debba essere ridotta”.
Il 6 dicembre 2012, Monti giustificava così la reintroduzione dell’imposta sulla casa, dallo stesso salotto:
“La prima casa è una cosa importante per la vita dei cittadini, ma è anche una cosa che consuma risorse pubbliche. Ci vogliono infrastrutture intorno alle case, le città costano. In tutti i Paesi anche la prima casa contribuisce al mantenimento dei servizi pubblici”
4. RIFORMA DEL LAVORO
Rispondendo a una domanda sull’intenzione più volte manifestata da Bersani di voler cambiare la riforma del ministro Fornero, Monti ha detto: “Io non avrei preclusioni a modificarla ma non vorrei attenuare l’equilibrio di lungo periodo”.
A fine anno, nella sua Agenda per l’Italia, il professore ha definito così la riforma Fornero: “Un passo in avanti verso un modello di flessibilità e sicurezza”, dal quale “non si può più fare marcia indietro”.