M5S, primarie. Repubblica: “Casaleggio non doveva raccogliere i dati”

Pubblicato il 10 Dicembre 2012 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo

ROMA – Primarie (anzi Parlamentarie) del Movimento 5 Stelle. Le accuse più frequenti rivolte a Beppe Grillo & co. sono state: scarsa trasparenza, scarsa affluenza, nessuna certificazione di voto. Su Repubblica, Annalisa Cuzzocrea e Tiziano Tonutti hanno reipilogato proprio queste accuse e hanno costruito un articolo che si basa sul parere di “uno dei maggiori esperti della Rete (internet, ndr) italiani”, che però rimane anonimo.

Trasparenza

L’esperto dice che si poteva fare di meglio: “Per evitare ogni dubbio, il MoVimento avrebbe dovuto e potuto affidare a un agente terzo, magari una società di rilevazione statistica come la Doxa, la gestione dei voti e dei conteggi, certificandone la validità attraverso l’utilizzo di una struttura esterna a Casaleggio Associati

Affluenza

In questo caso sono i due autori dell’articolo a scrivere che “i numeri dei voti compaiono, ma solo per la circoscrizione di competenza. Nel Lazio 1 la capolista Federica Daga ne ha presi 390. La seconda, Marta Grande, 335 e 332 la terza, Roberta Lombardi. Numeri esigui per una consultazione da 95 mila voti previsti”.

Certificato

Concludono i due giornalisti: Nessun documento, cartaceo o elettronico, ha certificato la votazione, com’era stato inizialmente annunciato. L’unica testimonianza era data dal sistema web che, quando si accedeva alla sezione elettorale nei giorni del voto, mostrava la scritta “Hai votato”. La schermata ora è sparita, sostituita dai risultati.