Movimento 5 Stelle, le comiche all’incontro col Pd: “Zanda aveva il tono da maestrino”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Marzo 2013 - 18:57| Aggiornato il 29 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’incontro fra i parlamentari del Movimento 5 Stelle e la delegazione del Pd è stata una scena con molti aspetti comici. Li ha sottolineati Annalisa Cuzzocrea su Repubblica. Innanzitutto i grillini erano in un numero molto superiore alle attese, quasi a farsi coraggio con la forza del gruppo:

«Anche se – racconta chi c’era – non è carino presentarsi in 18 avendo annunciato che arrivavi in 2». La scena è stata sorprendente, soprattutto per gli addetti del Senato. Era tutto pronto nell’ufficio di Luigi Zanda, le telecamere schierate davanti agli ascensori, i cronisti vicino alla porta. Nessuno si aspettava di veder arrivare 18 persone tutte insieme, e così si è dovuto cambiare sala. Con un trambusto che ha sconvolto la consueta aria sonnolenta di Palazzo Madama. «È stato come me l’immaginavo », dice il senatore Marco Scibona, che faceva parte della delegazione insieme alla capogruppo alla Camera Roberta Lombardi, e ad altri tra cui Adriano Zaccagnini, Giulia Sarti, Federica Daga, Alberto Airola, Francesco Campanella. «È chiaro che noi ci sentiamo totalmente avulsi da questo sistema, ma nel momento in cui si fa un incontro istituzionale rispondiamo al nostro dovere. Restando però coscienti di essere agli antipodi. Come noi siamo i grillini, loro sono i partiti».

Meno distaccato Campanella, che di professione fa il formatore alla Regione Sicilia e che di incontri in quella sede ne ha fatti molti, visto che era sindacalista Cgil: «Niente di nuovo, l’approccio è molto simile. Cambia solo l’accento», rivela sornione, attento a non lasciarsi sfuggire nient’altro.

I parlamentari di Beppe Grillo hanno forse subito l’esperienza di Luigi Zanda, capo della delegazione del Pd:

In realtà, pare che molti se la siano presa per il «tono da maestrino» di Zanda, che dall’alto dei suoi 70 anni aveva l’aria di chi, secondo i grillini, dice: «Adesso vi spiego come funziona il Parlamento». «Ma chi è? Che vuole da noi?», i commenti scambiati in privato tra chi c’era.

Comici anche i tentativi dei 5 Stelle di evitare la stampa:

Ai cronisti che li hanno seguiti ovunque, invece, neanche una parola: «Sono arrivata tardi, non li ho neanche visti», ha risposto una senatrice davanti alla richiesta di un’impressione. Oppure: «Eravamo qui solo per parlare con Roberta Lombardi, non abbiamo partecipato», ha detto Giulia Sarti prendendo di corsa l’ascensore insieme a Zaccagnini. Qualcuno protesta. «Così siete come la casta!», provoca un giornalista. Campanella risponde: «Prima ci facciamo un’idea, poi commenteremo». Niente da fare: il video che postano sul blog dopo essersi chiusi nella sala della commissione Industria è l’unica risposta che intendono dare. Fugge anche Roberta Lombardi, che insieme a Federica Daga vestita come ieri con maglione peruviano e polacchine scure – si fa scortare da un commesso all’uscita. Visti i giornalisti a via degli Staderari, la capogruppo chiede irritata: «Ci porti da un’altra parte», e percorre un bel po’ di corridoi tortuosi per arrivare nella parte adiacente a Palazzo Giustiniani, a via del Salvatore. Peccato sia inutile. Le telecamere, sono anche lì.