Il Pdl: “Berlusconi telefonò per la patria, la nipote e l’Egitto”

Pubblicato il 28 Gennaio 2011 - 13:37 OLTRE 6 MESI FA

Questa non l’hanno proprio sbandierata, l’hanno detto e fatto ma, comprensibilmente, non ci hanno fatto sopra i manifesti. Ecco quanto ha sostenuto in Commissione per le autorizzazioni a procedere il deputato Pdl  Maurizio Paniz: “Quando Berlusconi ha telefonato in Questura quella notte era convinto che Ruby fosse la nipote di Mubarak…Temeva una crisi diplomatica”. Quindi ha fatto presente al funzionario della Questura Ostuni che era nell’interesse nazionale e di Stato non trattenere la ragazza. Insomma un gesto da statista preoccupato degli equilibri internazionali e diretto a evitare incidenti diplomatici. Paniz sorvola sul fatto che Ruby fosse senza documenti e sorvola anche sul fatto che lo statista si muoveva “intuendo” che la ragazza era minorenne, altrimenti nessuno l’avrebbe trattenuta in Questura. Ma, spiega Paniz, questi sono dettagli inisgnificanti rispetto alla natura profonda e reale della “missione telefonica” del premier: agiva come capo di governo nell’interesse del paese. Bene, è l’opinione di Paniz, un po’ lunare e strampalata, ma tant’è. No, non è solo l’opinione di Paniz: è la verità ufficiale della maggioranza.

Su questa verità in Commissione hanno votato e la maggioranza ha vinto. Questa verità stabilisce che Berlusconi telefonante in Questura è un capo di governo nedll’esercizio delle sue funzioni. Quindi, siccome sta facendo funzione di capo di governo, se ha fatto “concussione” deve essere giudicato dal Tribunale dei ministri. Fino a poche ore prima la maggioranza vedeva “fumus persecutionis” nelle accuse della Procura a Berlusconi, quindi sosteneva che altri magistrati dovevano occuparsi della cosa, non quelli di Milano. Poi il cambio di strategia e la “verità” di Berlusconi che chiama per la patria, la nipote e l’Egitto. Serve a mandare tutto al Tribunale dei ministri, cioè a riparlarne tra otto, dieci mesi. E serve anche a sollevare conflitto di competenza, a ricorrere alla Corte Costituzionale, se la Procura di Milano aprirà comunque il processo. Strategia di difesa, difesa che poggia, parola e voto della maggioranza, sul fatto che Berlusconi quella notte era sicuro che Ruby fosse la nipote di Mubarak e voleva evitare una guerra diplomatica italo-egiziana. Sicuro, come no?