Puglia vara reddito di dignità: 600 euro per 20mila famiglie

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2015 - 07:45 OLTRE 6 MESI FA
Puglia vara reddito di dignità: 600 euro per 20mila famiglie

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano

BARI – La Regione Puglia vara il “Reddito di dignità”: fino a 600 euro al mese per ventimila famiglie sotto la soglia di povertà. La misura è stata approvata mercoledì dalla Giunta regionale e consentirà ai pugliesi che ne avranno diritto di ottenere anche formazione professionale, reinserimento lavorativo e ruolo all’interno della comunità.

A dare tutti i dettagli è stato il presidente della regione Puglia Michele Emiliano:

“Abbiamo approvato in Giunta il disegno di legge sul Reddito di Dignità, una misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. La misura prevede fino a un massimo di 600 euro al mese, per 20mila famiglie, corrispondenti a circa 60mila pugliesi, ogni anno. Nell’arco di 5 anni si stima di poter raggiungere la totalità della popolazione pugliese che oggi si trova sotto la soglia di povertà. Il Reddito di Dignità non è una misura assistenziale o una forma di beneficenza. È un patto che coinvolge tutto il nucleo familiare, in cui si mette a disposizione il proprio tempo per svolgere un’attività concreta, che sia di formazione, di riqualificazione professionale o la disponibilità a svolgere mansioni di utilità sociale”.

“In questo momento destinare 70 milioni di euro circa l’anno è un grandissimo sforzo che però consente di ristrutturare tutte le misure che già la Regione Puglia e tutti i Comuni avevano messo in campo in questi anni per superare le situazioni di disagio economico. Questa misura si realizza senza il bisogno di alzare le tasse, in gran parte attingendo dal fondo sociale europeo, dai fondi nazionali e dal bilancio regionale ordinario”.

Per usufruire del reddito di dignità sarà necessario rispettare alcune regole, ha sottolineato Emiliano.Ciascuna erogazione verrà effettuata con l’aiuto del welfare regionale e comunale e dei centri per l’impiego. Il governatore ha anche precisato:

“Non basta fare una legge, bisogna che poi venga applicata correttamente e crei valore. Il lavoro sarà duro, perché abbiamo avuto in passato misure simili che hanno incontrato problemi proprio nel meccanismo organizzativo. Bisogna fare in modo che il denaro non venga disperso in meccanismi opachi”.