Rai, Brunetta scrive a Saccomanni e D’Alia: applicare norme su trasparenza

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Novembre 2013 - 20:54 OLTRE 6 MESI FA
renato brunetta

Renato Brunetta (foto LaPresse)

ROMA – Continua la battaglia sulla Rai di Renato Brunetta. Il capogruppo Pdl, già attivo nelle scorse settimane per la vicenda dei compensi (quello di Maurizio Crozza su tutti) si rivolge stavolta direttamente ai ministri Fabrizio Saccomanni e Gianpiero D’Alia per chiedere l’immediata attuazione delle norme sulla trasparenza.

Il comunicato di Brunetta:

Un nuovo episodio della battaglia per la trasparenza in Rai: il presidente Brunetta ha depositato oggi un’interrogazione urgente indirizzata al ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e al ministro della Pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia, in cui si chiede che i ministri assumano le opportune e urgenti misure di propria competenza per dare piena e immediata attuazione alle previsioni normative in tema di trasparenza che riguardano la Rai.

La legge n. 125 del 30 ottobre scorso, in tema di razionalizzazione della Pubblica amministrazione, estende alla Rai, relativamente ai singoli rapporti di lavoro dipendente o autonomo, l’obbligo di comunicare al Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del Consiglio e al ministro dell’Economia e finanze il costo annuo del personale utilizzato.

La norma è cristallina, ci auguriamo che lo diventi presto anche la Rai, procedendo alla pubblicazione delle retribuzioni di tutti i dipendenti. Questa legge è solo l’ultima di una serie di disposizioni normative tutte univoche sul tema della trasparenza. Citiamo, a titolo di esempio, solo il Contratto di Servizio 2010-2012 tutt’ora in vigore in regime di prorogatio, che all’articolo 27 comma 7 prevede la pubblicazione, da part della Rai degli stipendi percepiti dai dipendenti e dai collaboratori nonché informazioni, sui costi della programmazione di servizio pubblico.

Disposizione rimasta completamente inattuata. Su impulso del presidente Brunetta, i ministri Saccomanni e D’Alia hanno l’occasione, l’ennesima, per cancellare il velo d’opacità che aleggia in Rai.