Referendum. Il No prepara ricorso su “voto estero se decisivo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2016 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA
Referendum. Il No prepara ricorso su "voto estero se decisivo"

Referendum. Il No prepara ricorso su “voto estero se decisivo”

ROMA – Referendum. Il No prepara ricorso su “voto estero se decisivo”. “Nella legge per il voto degli italiani all’estero ci sono dei principi fondamentali che riteniamo violati” e che potrebbero “portare ad un’impugnazione davanti ad una Corte”. E’ quanto sostiene il Comitato per il No che oggi ha tenuto una conferenza stampa all’associazione della Stampa Estera a Roma. Se il voto all’estero risultasse decisivo “per una vittoria del Sì di misura, è una cosa che ci dispiacerebbe molto”, spiega il vicepresidente Alfiero Grandi secondo cui “ci sono i presupposti per un ricorso”.

“Abbiamo un problema con gli italiani all’estero –  ha aggiunto -. Nella sua tripla carica di presidente del Consiglio, segretario del Pd e capo del Comitato per il Sì il premier Matteo Renzi ha mandato una lettera agli italiani all’estero. Noi non abbiamo risorse e quindi abbiamo chiesto alla stampa estera di informare l’opinione pubblica su cosa succede se vince il Sì, cominciare dal fatto che non ci saranno più i sei senatori eletti all’estero”.

Al Comitato del No ha replicato prontamente il fronte del Sì: “Siamo nella commedia dell’assurdo. Ora il comitato del No mette le mani avanti e lancia il ricorso preventivo. Confidiamo nel voto degli italiani all’estero, perché è un loro diritto e perché non sono cittadini di serie B. La verità è che le ragioni del Sì stanno emergendo ed alcuni professori si preparano alle barricate”, ha affermato la senatrice Francesca Puglisi della segreteria nazionale Pd.

Renzi approfitta della notizia del ricorso per mettere in fila un po’ di fatti e spronare i sostenitori del Sì: “Ieri c’è stata l’ennesima polemica di Grillo che ci ha detto che siamo dei serial killer, oggi quelli del No dicono che se perdono faranno ricorso. Noi non faremo ricorsi e controricorsi, faremo una battaglia con il sorriso e parliamo del merito. Loro hanno paura di parlare del merito perché se si capisce che la domanda è sul rendere il Paese più semplice non ce n’è per nessuno. Il tentativo è di buttarla in rissa, la nostra reazione è calma e gesso, sorrisi e tranquillità”.