Luca Risso parla di Ruby, e rispunta Mubarak: “C’era scritto sul suo passaporto”

Pubblicato il 12 Ottobre 2012 - 20:50 OLTRE 6 MESI FA
Ruby (Foto LaPresse)

MILANO – Silvio Berlusconi all’inizio disse di Ruby che era “la nipote di Mubarack”, ora Luca Risso, il compagno di Ruby, sostiene che lei non è mai stata una prostituta e che sul passaporto ha scritto “Mubarak”.

In tribunale, durante il processo ‘Ruby 2’ a carico di Nicole Minetti, Lele Mora e Emilio Fede, ha detto in aula, e i giudici gli hanno più volte ricordato che è obbligatorio dire la verità, che Ruby ”non era una prostituta, era una ragazza che, quando l’ho conosciuta nell’agosto 2010, diceva parecchie bugie, le sparava grosse, aveva una doppia personalità e quasi due vite parallele. Diceva che la madre era una cantante egiziana e il padre un diplomatico, di essere stata fidanzata con Borriello e con Cristiano Ronaldo e che Brad Pitt la voleva adottare”. E al pm che gli ha chiesto a quel punto se Ruby gli avesse mai detto di essere la ”nipote di Mubarak”, tra le tante cose, ha risposto: ”No”. E poi ha aggiunto: ‘‘Ricordo di aver visto che sul suo passaporto c’era la parola Mubarak”.

Il pm ha preferito non insistere sul punto. E quando Risso ha spiegato che ”mi raccontava che Berlusconi le dava soldi per aiutarla ad aprire un centro estetico”, ha cominciato a contestargli una serie di intercettazioni. L’imprenditore al telefono parlava di un ”interrogatorio allucinante”, a cui sarebbe stata sottoposta la ragazza alla presenza di un avvocato e dove si sarebbe parlato delle ”scene hard” e dell’ ”emissario di lui”. In quella telefonata con la ex ragazza – ha detto in aula Risso – lui stava ”esagerando” per ‘coprire’ la sua storia con Ruby. Però, ha affermato, “in quell’occasione l’avvocato faceva delle domande” a Ruby e lei raccontava ”quello che aveva detto negli interrogatori al dottor Forno (procuratore aggiunto di Milano, ndr)”. A quel punto, il pm Sangermano ha chiesto che venisse messo a verbale che quando la ragazza era testimone in fase di indagini in un’inchiesta penale, l’avvocato la ”sentiva sul contenuto di interrogatori senza verbalizzare”. E ancora pressato dalle domande, Risso ha negato che la sua compagna abbia ”mai avuto una trattativa economica con Berlusconi per avere soldi riguardo ai procedimenti penali”. Infine, lei ”non gradiva le serate a casa dell’ex premier, dove a suo dire qualche ragazza si spogliava”.