Il caso Hastert: molestie, bugie e corruzione a Chicago

di Edoardo Greco
Pubblicato il 31 Ottobre 2015 - 07:37 OLTRE 6 MESI FA

CHICAGO, USA – Il suo nome è Dennis Hastert e a noi in Italia non dice molto, come fuori dall’Italia sono in pochi a conoscere Irene Pivetti o Pierferdinando Casini. Hastert, 73 anni, per 20 anni deputato dell’Illinois, nonostante si sia ritirato dalla politica da un pezzo, è mediamente noto negli Stati Uniti perché è stato – fra i repubblicani – il presidente della Camera dei Rappresentanti più longevo in quella carica, avendola ricoperta dal 1999 al 2007. Quindi ha fatto notizia in America la sua vicenda giudiziaria, quella di un politico che si riconosce colpevole di un reato che potrebbe fargli passare sei mesi in carcere, pur di non affrontare un processo dove potrebbero emergere particolari più imbarazzanti per la sua immagine pubblica.

Hastert era accusato dalla procura di Chicago di “hush-money”, una sorta di corruzione in atti giudiziari: alla lettera sarebbe “denaro per comprare il silenzio”. In più è accusato di aver reso falsa testimonianza davanti agli uomini della Fbi (Federal Bureau of Investigation).

Hastert, prelevando continuamente piccole somme di denaro per eludere gli obblighi di tracciabilità che scattano a quota 10 mila dollari, ha pagato 3,5 milioni di dollari perché uno studente della Yorkville High School, nelle carte del processo noto come “individuo A”, non raccontasse di aver subito molestie sessuali dall’ex presidente della Camera. Hastert, prima di essere eletto nel 1987, era insegnante e istruttore di wrestling (lotta libera) in quella scuola.

Alla Bbc una mamma di un altro studente della Yorkville High School ha raccontato che, quando suo figlio le rivelò di essere gay, ha confessato di aver subito molestie sessuali proprio da Hastert.

Sono particolari che potrebbero essere resi noti in un processo, che finora non sono emersi dagli atti delle indagini. Per questo Hastert, che aspetta una sentenza il prossimo 29 febbraio, ha preferito riconoscersi colpevole di corruzione e rischiare sei mesi di carcere, piuttosto che affrontare un’imbarazzante esposizione ai media – lui che è a fine carriera e che da anni è lontano dalle luci della ribalta. Pensate a un vecchio politico del centrodestra italiano – ala cattolica conservatrice – che finisse a processo perché accusato di aver molestato un paio di ragazzi del liceo dove insegnava…