Iran-Usa. Teheran accusa: “I tre americani arrestati sono spie”

Pubblicato il 9 Novembre 2009 - 15:05 OLTRE 6 MESI FA

Per l’Iran sono delle spie. Per i tre americani arrestati al confine tra la Repubblica islamica e l’Iraq alla fine di luglio è stata formalizzata l’accusa di spionaggio. Lo ha annunciato all’agenzia Irna un portavoce del governo di Teheran, Jafari Dolatabadi.

I  cittadini statunitensi erano stati catturati dalle forze di polizia degli ayatollah perché sospettati di raccogliere informazioni per Washington a discapito dell’Iran.

Secondo la versione americana i tre erano semplicemente dei turisti che per caso avevano sconfinato in territorio iraniano: il giornalista freelance Shane Bauer, la sua fidanzata Sarah Shourd e Joshua Fattal stavano compiendo una gita nella regione irachena del Kurdistan settentrionale quando “inavvertitamente” hanno oltrepassato la frontiera.

«L’Iran non ha ragioni per trattenere i tre americani accusati di spionaggio», ha detto il segretario di Stato americano Hillary Clinton, appena appresa la notizia dell’incriminazione «Crediamo fortemente che non ci siano prove a supporto delle accuse», ha spiegato da Berlino, aggiungendo che gli Stati Uniti rinnovano la richiesta di rimettere i tre in libertà.

Per gli uomini di Ahmadinejad sin dal primo momento erano pochi i dubbi in merito alle attività poco ludiche e molto pericolose dei tre. Si inaspriscono così nuovamente i rapporti tra l’Iran e l’America di Obama, nonostante i recenti tentativi di dialogo con l’Occidente, anche in materia del contestatissimo piano nucleare di Teheran.