Senato: iniziata la discussione sulla legge elettorale, ma è scontro Pdl-Fli

Pubblicato il 6 Ottobre 2010 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA

La riforma della legge elettorale è stata formalmente incardinata stamane dalla Commissione Affari costituzionali del Senato con la relazione del senatore Pdl Lucio Malan. Il presidente Carlo Vizzini ha rassicurato tutti i gruppi sul tempo necessario perché ognuno possa presentare proposte di legge che andrebbero ad aggiungersi ai 21 disegni di legge già depositati su iniziativa di singoli senatori.

Alle proposte presentate vanno aggiunti i due ddl di iniziativa popolare, uno di Beppe Grillo e l’altro dell’Unione donne italiane, che reintroducono il voto di preferenza, fissano un tetto di due mandati parlamentari e prevedono la incandidabilita’ di chi ha subito condanne anche di primo grado.

”Il lavoro della Commissione – ha spiegato il suo presidente Carlo Vizzini – non viene condotto in conflitto con i colleghi della Camera. Noi, per la verita’, avevamo incardinato gia’ nel dicembre 2008 i due ddl di iniziativa popolare”. Vizzini presume che nelle prossime ore anche la Commissione Affari costituzionali della Camera incardinera’ le proposte fin qui presentate. In casi come questi, ha fatto notare Vizzini, si procede a un’intesa fra le presidenze del Parlamento.

Ma proprio oggi è tornata a scoppiare la lite tra Pdl e Fli proprio sul sistema di voto. Mentre la Lega chiude (“Non è all’ordine del giorno”) Ignazio La Russa attacca: “L’opposizione dice che la maggioranza non c’è più, che il governo non è in grado di governare, ma si guarda bene dal chiedere le elezioni: chiedono un governo tecnico con la scusa di cambiare la legge elettorale. A questa paura del giudizio elettorale si unisce anche Fini, e sotto sotto coltivano la speranza di una legge elettorale che trucchi il risultato”.

Il finiani Italo Bocchino invece dice: ”Siamo pronti a discuterne, su questo punto non c’è vincolo di maggioranza. L’importante per noi è che la nuova legge indichi chiaramente il candidato premier, le alleanze e riconsegni al cittadino la possibilità di scegliere l’eletto”.