Napolitano e Mps. Continua la polemica. Scalfari: “Distinguiamo”

Pubblicato il 3 Febbraio 2013 - 11:28 OLTRE 6 MESI FA
feltri stefano

Stefano Feltri

L’avvertimento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai giornali e ai magistrati perché attorno allo scandalo del Monte Paschi di Siena non si stringa troppo il corto circuito mediatico-giudiziario che è stato la musica di fondo del film della politica italiana degli ultimi decenni è arrivato un po’ tardi rispetto ai tanti che ne sono stati maciullati, ma nell’insieme non ha destato forti emozioni.

C’è stato solo Roberto Maroni, segretario della Lega, che ha alzato la voce. Per il resto i giornali hanno fatto finta di niente, sebbene i sospetti di Maroni trovino qualche riscontro alla teoria dell concerto di partito nella azione capillare che il Pd sta conducendo, a livello di sezione, contro la “scarsa obiettività e la forte strumentalizzazione che caratterizza l’informazione televisiva e giornalistica sulla vicenda Monte dei Paschi di Siena”: più chiaro di così…

Non tace però Eugenio Scalfari, che di Napolitano ha fatto un santino, ma che questa volta, nel suo editoriale  di domenica 3 febbraio, mette i puntini sulle i. Con garbo, dolcezza quasi, ma precisione. Scalfari scrive:

“Il Presidente della Repubblica è giustamente preoccupato di quanto è accaduto, reclama chiarezza, confida nella magistratura e difende la Banca d’Italia dalle critiche faziose che le vengono rivolte. Ha segnalato anche, e giustamente, possibili “cortocircuiti” tra organi di informazione e autorità giudiziarie, che possano influire negativamente sui depositanti e sul mercato. Occorre tuttavia distinguere tra organi di informazione che ricercano la verità come è loro compito deontologico e istituzionale; possono talvolta incorrere in qualche errore come a tutti può capitare nell’effettuare il loro lavoro. Altra cosa invece avviene quando l’organo di informazione fabbrica notizie inesistenti e le diffonde per influire sui mercati e sulla politica. Queste sono macchine del fango e il cortocircuito che provocano non è occasionale ma consapevole e voluto”.

Non è un problema di fare tacere i giornali, per risolvere i problemi di Mps, traspare dalle parole di Scalfari:

“Per rafforzare il risanamento del Monte dei Paschi sarebbe anche molto opportuno a nostro avviso che il ministro dell’Economia nominasse due consiglieri d’amministrazione della banca in occasione del prestito dei Monti-bond. La presenza provvisoria dello Stato nel capitale della banca è garanzia dell’opera di pulizia in corso dopo lo “tsunami” di Mussari e dei suoi accoliti.

“Quanto alla fondazione senese, è evidente che debba fortemente diminuire la sua presenza azionaria nella banca. Lo faccia al più presto e discenda al 20 per cento, meglio meno che più”.

Al garbo del grande vecchio del giornalismo italiano fa riscontro, sul Fatto quotidiano, la ruvidezza giovanile di Stefano Feltri. Lo si vede fin dal titolo, che magari non è suo, ma dà il tono:

“Silenziatore all’inchiesta, il Colle sotto accusa”.