Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “La Rete senza rete”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Gennaio 2014 - 08:10 OLTRE 6 MESI FA
prima pagina fatto

La prima pagina del Fatto Quotidiano del 15 gennaio

ROMA – “La Rete senza rete”, questo il titolo dell’editoriale a firma di Marco Travaglio sulle pagine del Fatto Quotidiano del 15 gennaio:

Quello che pensiamo del reato di immigrazione clandestina lo scriviamo fin da quando fu introdotto da B. con la legge Maroni, subito firmata (come sempre) da Napolitano nel 2009. Quella norma non solo è contraria al diritto (nessuno può essere punito per il suo status, tipo trovarsi nel paese “sbagliato”). Ma è anche inutile (non riduce di una sola unità l’afflusso dei clandestini).

E soprattutto dannosa (impegna le forze dell’ordine e le procure su decine di migliaia di fascicoli intestati a irreperibili senza identità né fissa dimora che alla fine – dopo enorme dispendio di risorse e di tempo – vengono quasi tutti assolti o prescritti; o, nel caso eccezionale di condanna, si vedono infliggere una multa che non pagheranno mai perché sono o risultano nullatenenti). Perciò fecero bene i parlamentari 5Stelle, in ottobre, a prendere in contropiede i tromboni dell’accoglienza parolaia, che non avevano mai mosso un dito per cancellare quell’obbrobrio, con la mozione votata anche da Pd, Sel e governo. E fecero male Grillo e Casaleggio a scomunicarli.

O meglio: era giusto ricordare la regola interna (opinabile, ma nota da tempo) di discutere in Rete le proposte estranee al “programma”. Ma era assurdo descrivere la mozione come un “liberi tutti” che avrebbe portato il M5S a percentuali da prefisso telefonico: la clandestinità di chi viene in Italia per delinquere non si contrasta con norme demagogiche e inapplicabili. La stampa di regime colse subito l’occasione per riattaccare la black propaganda sui grillini razzisti, xenofobi e un tantino nazisti. L’altroieri, nell’imminenza del nuovo voto parlamentare, il blog di Grillo ha consultato gli 80 mila iscritti con un referendum a sorpresa (…). E riecco i dietrologi all’opera, inclusi i “dissidenti” in servizio permanente effettivo: è il solito blitz dei soliti dittatori Grillo e Casaleggio che non danno il preavviso perché vogliono subornare la Rete, altro che democrazia diretta, leviamogli la pistola e altre baggianate. Giornali e tg avevano già pronti i titoli: “Grillo e Casaleggio truccano il referendum per entrare in Alba Dorata”. Eppure il risultato era prevedibile. S’è discusso molto in questi mesi sul reato di clandestinità, sul blog di Grillo e i social network limitrofi. E i No schiacciavano i Sì. Infatti, su 25 mila votanti, quasi 16 mila han votato No e solo 9 mila Sì (…)