Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Lui primario, noi secondari”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2014 - 08:08| Aggiornato il 28 Novembre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Lui primario, noi secondari"

Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Lui primario, noi secondari”

ROMA – “L’astensione è la vera vincitrice delle elezioni. Il partito di maggioranza relativa in questo Paese è il partito di chi si astiene o vota scheda bianca o nulla. Su questo tutti dobbiamo riflettere”. No, non è questo – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – il commento di Matteo Renzi alle elezioni in Emilia Romagna e in Calabria, disertate rispettivamente dal 62, 3 e dal 56, 2 % degli elettori (cioè, se valesse la regola referendaria del quorum, nulle)”.

L’articolo di Marco Travaglio: Quello era il commento alle regionali del marzo 2010, quando le vinse il Pd di Bersani. E non è nemmeno questo: “Chi gridasse al trionfo e stappasse champagne farebbe un errore: abbiamo vinto, però c’è stata un’astensione strabiliante che supera la maggioranza assoluta. E il Pd quasi dimezza i suoi voti sulle ultime regionali”. Qui Renzi parlava del voto in Sicilia dell’ottobre 2012. E non è neppure quest’altro: “Il Pd ha eletto tanti sindaci, ma un sacco di gente non è andata a votare e l’astensionismo fa paura: dobbiamo recuperarlo. Abbiamo fatto il sorpasso in retromarcia. C’è stata una altissima astensione; abbiamo perso meno degli altri, ma decine di migliaia voti sono andati via. Non è importante che poltrona occupi, ma avere idee. Mi piace la politica come passione e coinvolgimento, è il modo per dire alle persone che sono state a casa ‘ venite a darci una mano’”. Qui Renzi si riferiva alle comunali del maggio 2013, vinte dal Pd di Epifani. No, il commento alla fuga dalle urne calabro-emiliano-romagnole è questo: “2-0 netto. (…) Gli elettori servivano alla retorica del sindaco d’Italia e delle primarie (solo le sue, però: quelle “aperte”, drogate dai votanti berlusconiani). Ora meno sono e meglio è: vedi mai che, una volta votato, pretendano di controllare che chi hanno eletto non faccia il contrario di quanto aveva promesso. Pussa via, rompicoglioni. Sempre in vista del traguardo finale: un solo elettore, Lui. Che si vota da solo e prende il 100 per cento.