I tormenti del giovane Floris. Aldo Grasso, Corriere della Sera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2014 - 12:13 OLTRE 6 MESI FA
L'articolo di Aldo Grasso

L’articolo di Aldo Grasso

ROMA – “I dolori del giovane Floris – scrive Aldo Grasso sul Corriere della Sera – Firma o non firma? È vero che lascia la Rai per Mediaset? Rinuncia a qualche euro pur di tenersi Ballarò ? In questa incertezza ci smarriamo”.

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È la prima volta che la luminosa carriera di Giovanni Floris subisce un piccolo intoppo. Fra i fan di The Newsroom c’è sconcerto. Giova, come lo chiama Crozza, è rappresentato dall’agente tv Beppe Caschetto («il Lucio Presta della sinistra»): chiede più spazio per sé e un compenso più alto rispetto a quanto guadagna (oltre mezzo milione). Il dg Luigi Gubitosi offre invece al conduttore lo stesso programma (no Raiuno, no altre strisce su Raitre) «scontato» del 10%, come chiesto agli altri conduttori.
Non sappiamo ancora, mentre scriviamo, se i tre si siano messi d’accordo, forse sì; e comunque, non è che si sia aperta un’asta su «il Floris che non colsi». Il quale, per giunta, ha battibeccato con Matteo Renzi sui famosi 150 milioni che la Rai deve sborsare allo Stato e ha in Renato Brunetta il suo più acerrimo censore: «Ballarò , caposaldo dell’informazione politica di Raitre, ingredienti di ogni tipo, per ricavarne un sapore unico, omogeneizzato al suo pensiero di democratico bersaniano con scivolamenti all’estrema sinistra».
Giovanni Alè Floris di dolori professionali, finora, ne ha conosciuti ben pochi. Rapida e luminosa carriera in Rai, corrispondente radiofonico da New York durante l’11 settembre, conduzione in prima serata di un talk, Ballarò , la creatura del suo amico e direttore Paolo Ruffini, e poi libri, saggi, da ultimo, come conviene a una star, anche un romanzo di formazione. Il suo motto è: «Mi preparo molto e miro a un obiettivo. E in genere riesco a portarlo a casa».
Del bravo Floris non piacciono, lasciando perdere Brunetta, l’ansia moralizzatrice, l’innamoramento per certi ospiti (è colpa sua, dicono, se la sconosciuta Polverini è stata eletta alla Regione Lazio), la famosa clausola di salvaguardia (si era dimesso dalla Rai per guadagnare di più ma, in caso di chiusura di Ballarò sarebbe stato riassunto). Qualcuno pensa sia il neo Vespa.
Ha firmato, non ha firmato? Il più grande floriscultore è stato l’ex direttore di Raitre Ruffini, che ora dirige Tv2000. Giova conduttore unico delle coscienze della Tv dei vescovi?