Pillola contraccettiva. Cancerogena, cellulite, no prima dei 20 anni: falsi miti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Marzo 2014 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA
Pillola contraccettiva. Cancerogena, cellulite, no prima dei 20 anni: falsi miti

Pillola contraccettiva. Cancerogena, cellulite, no prima dei 20 anni: falsi miti

ROMA – Causa il cancro? No. Fa venire la cellulite? No. E’ vietata prima dei 20 anni? Ancora no. E ancora riduce il desiderio sessuale e la fertilità. Questi secondo la Società Italiana della Contraccezione sono i falsi miti da sfatare circa la pillola anticoncezionale.

Stefano Rizzato su La Stampa scrive:

“Ad essere ribaltati dai più recenti studi in materia sono prima di tutto i presunti effetti cancerogeni. Non solo non ci sono prove che la pillola provochi il cancro, ma i dati la indicano come principale strumento per la prevenzione del tumore dell’ovaio: quello più ostico e letale, difficile da diagnosticare in tempo e con tassi di sopravvivenza bassi”.

Franca Fruzzetti, ginecologa dell’ospedale Santa Chiara dell’Università di Pisa, spiega a La Stampa:

“«A mostrarlo sono studi su larga scala, pubblicati sul “British Medical Journal”. Per il tumore dell’ovaio la pillola rappresenta uno dei pochi fattori di protezione: dimezza il rischio relativo ed è particolarmente efficace se viene assunta in modo prolungato e continuo. Non soltanto: l’effetto protettivo degli estro-progestinici resta valido anche 20 anni dopo l’interruzione, proprio nell’età più a rischio per questo tumore»”.

La Fruzzetti ha poi citato un’altra ricerca pubblicata su The Lancet:

“«Secondo quella ricerca, il rischio di contrarre il tumore dell’ovaio si riduce del 20% ogni cinque anni di utilizzo della pillola – spiega la specialista -. Dalla pubertà in poi non c’è invece motivo di attendere: il contraccettivo orale non interferisce né sulla crescita né sul metabolismo. Anzi, può essere un alleato prezioso per un’età a rischio dal punto di vista dei comportamenti sessuali»”.

Non sempre però si tratta di falsi miti, avvisa Annibale Volpe, ast-president della Società della Contraccezione. Infatti per le donne predisposte il rischio di trombosi aumenta:

“«Ma è un rischio che va ridimensionato. L’incidenza normale della trombosi è di due donne ogni 10mila. Quella tra chi prende la pillola oscilla tra i cinque e i 12 casi ogni 10mila. Siamo su cifre ancora molto basse, cinque-sei volte inferiori a quelle che riguardano le donne in gravidanza. In compenso la pillola è efficace come cura – e in futuro forse come prevenzione – per l’endometriosi, una patologia che colpisce una donna su 10, tre milioni solo in Italia»”.

A prendere la pillola in Italia sono solo il 16,2% delle donne, spiega Volpe:

“«Così continuiamo ad avere quasi 110mila interruzioni di gravidanza all’anno. Sugli effetti collaterali bisogna poi fare chiarezza e dire che la pillola non modifica il metabolismo dei grassi. E che ad ogni inconveniente si può rimediare con l’aiuto del medico, scegliendo il tipo più adatto alle proprie esigenze. Ormai sono molte le pillole naturali»”.