Cassazione. L’ex marito non restituisce il corredo alla moglie rischia una condanna

Pubblicato il 21 Febbraio 2011 - 15:31 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Rischia una condanna l’ex marito che non restituisce alla ex moglie il corredo nuziale. Lo si evince da una sentenza della Cassazione, chiamata a valutare il caso di un signore di Firenze condannato dalla Corte d’Appello fiorentina a tre mesi di reclusione e 300 euro di multa per il ”delitto di appropriazione indebita aggravata dal possesso di cose a titolo di relazioni domestiche e di coabitazione, in quanto, a seguito di separazione coniugale, si rifiutava di restituire al coniuge due piumoni, tre coperte estive e due invernali, quattro tovaglie, due paia di lenzuola e varie serie di asciugamani”.

L’ex marito, infatti, aveva ricevuto una prima condanna dal tribunale di Arezzo il 12 giugno del 2008. Nel frattempo, però, nella fase del procedimento di secondo grado, la ex moglie aveva ritirato la querela nei confronti del coniuge, probabilmente per mettere fine alla ‘guerra del corredo’. Nonostante la remissione di querela, però, la Corte d’Appello di Firenze ”dava atto dell’esistenza della remissione di querela ma affermava che il reato era perseguibile d’ufficio” perché c’era anche l’aggravante. Per questo i giudici di merito avevano confermato la condanna. Non arrendendosi, il coniuge fiorentino ha fatto ricorso in Cassazione sostenendo che non era applicabile la condanna perché non c’era più la querela.

Alla fine l’ex marito se l’e’ cavata. La Seconda sezione penale della Cassazione, infatti, con sentenza n.6438, ha dato ragione al signore annullando senza rinvio la condanna. Scrive infatti la Cassazione che i fatti compresi nei delitti contro il patrimonio sono punibili a querela della persona offesa se commessi a danno del coniuge legalmente separato: deve intendersi tutti i fatti e, quindi, anche quelli che pur essendo in generale procedibili a querela, sarebbero procedibili d’ufficio in presenza di circostanze aggravanti come nel caso di specie.