Calcio, cessione As Roma: stadio e monte ingaggi spaventano i compratori

Pubblicato il 22 Dicembre 2010 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA

Rosella Sensi

”A me non risulta, ma tutto è possibile. I giochi sono ancora aperti”. Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, risponde a chi gli domanda se sia possibile che per l’acquisto della società di calcio della Roma entri in gioco una cordata guidata da Rosella Sensi.

Partendo da questa affermazione, Luca Valdiserri sul Corriere della Sera in edicola oggi, fa il punto della situazione sulla vendita del club giallorosso.

L’unica vera offerta già formalizzata sarebbe quella di Giampaolo Angelucci, ritenuta però poco interessante: Unicredit vuole 150 milioni, l’imprenditore ne ha offerti 80. La distanza è evidentemente troppa. E poi Angelucci è inviso alla maggioranza della tifoseria giallorossa, che preferisce un investitore straniero.

Più che il fondo Aabar – scrive Valdiserri – una soluzione interna visto che gli arabi sono azionisti di UniCredit con il 4,99%, sarebbe un buon affare per la banca convincere il gruppo americano, la cui composizione è ancora top secret.

Gli yankees sono interessati e stanno muovendosi con grandissima serietà attraverso lo studio Tonucci, ma chiedono garanzie su due punti fondamentali: il nuovo stadio e il fair play finanziario, che la Uefa imporrà dalla stagi0ne 2013/14. E cosa spaventa i possibili compratori? Per quanto riguarda gli stadi l’incertezza politica. La legge sui nuovi impianti è ferma in Parlamento e chissà per quanto.

Per quanto riguarda il fair play finanziario, invece, è il monte ingaggi della squadra a mettere paura ai possibili acquirenti.