Calcio, torna la Gea di Moggi jr e punta sul business etico

Pubblicato il 4 Aprile 2013 - 23:46| Aggiornato il 13 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Se sei anni fa mi avessero detto che sarei tornato nel mondo del calcio avrei fatto fatica a crederci, invece eccoci qua”.

Queste le parole che Alessandro Moggi ha scelto per presentare la nuova Gea World, rinata dalle ceneri della sua vecchia società costretta a chiudere nel 2006 dopo gli scandali e le inchieste sulla gestione delle procure dei giocatori, preludio dello scandalo Calciopoli.

“Siamo passati dall’inferno – spiega – siamo bruciacchiati ma siamo ancora più forti”.

Dopo una condanna in appello a 5 mesi di reclusione per violenza privata e scontati i due anni di squalifica, il figlio di Luciano Moggi riparte con lo stesso marchio, alcuni vecchi soci e un nuovo progetto che punta anche a promuovere il business etico.

Messo da parte, per il momento, il calciomercato, Gea World ora rappresenterà gli sportivi per quanto riguarda i loro diritti d’immagine, organizzerà eventi, si occuperà di marketing eventi e punterà non solo sul calcio ma anche su altri sport come il golf e il rugby. Moggi jr spera di “non ricevere critiche perché la Gea vuole costruire, e non ha né casacche né colori politici”.

Questo periodo di lontananza dal mondo dello sport “è stata una traversata del deserto, ma non mi sono mai sentito solo”, assicura Moggi che, dopo aver aperto sedi a Londra e Dubai, ha presentato oggi a Milano il suo nuovo progetto al teatro Vetra, davanti a ospiti come Ciro Ferrara, l’allenatore del Milan Massimiliano Allegri, il patron del Genoa Enrico Preziosi, il dg della Juventus Beppe Marotta e l’ad del Milan Galliani.

“Il 2006? Non c’entra – ha assicurato Galliani  – Alessandro Moggi è stato perfetto con il Milan, gli do atto che Nesta è venuto da noi nonostante la concorrenza della Juventus”.

Dopo aver rappresentato molti grandi campioni, Gea World oggi cambia pelle e diventa soprattutto “una società al servizio dello sport”, spiega il dg Carlo Oggero, aggiungendo che Gea avrà ancora delle procure ma offrirà soprattutto servizi nell’ambito dell’organizzazione eventi, come la partita d’addio al calcio di Fabio Cannavaro il 13 maggio al San Paolo, dell’internazionalizzazione dei brand, del marketing su misura per il tifoso, della consulenza alle aziende e agli atleti e anche progetti di “business etico, non beneficenza ma progetti con ricadute sociali”, precisa Oggero.