Calcio/ Per il patron del Palermo Maurizio Zamparini “La tessera del tifoso è una privazione della libertà personale”

Pubblicato il 19 Agosto 2009 - 14:55 OLTRE 6 MESI FA

TO290708SPO_0258Botta e risposta sulla tessera del tifoso tra il ministro degli Interni Roberto Maroni e Maurizio Zamparini, presidente del Palermo.

Per Zamparini la tessera voluta dal Viminale «è una privazione della libertà personale, cose da vecchio fascismo». Il ministro degli Interni Roberto maroni replica: «Agli insulti di Zamparini non rispondo, di solito lo faccio con gli avvocati; ma, prima di dire cose strampalate, sarebbe meglio che si rilassasse, prendesse una camomilla e, magari, se parla di fascismo, leggesse qualche libro di storia in più».

Zamparini replica a sua volta al ministro: «Le dichiarazioni di Maroni si commentano da sole, soprattutto quando allude ad una mia ignoranza. La mia passione è proprio leggere i libri di storia, se c’è qualcuno che conosce la storia sono io». L’imprenditore friulano conferma che il progetto “tessera del tifoso” voluto dal Viminale proprio non gli piace: «Non sono d’accordo non perché si riferisce solo al calcio, ma come principio. Per me è sbagliato schedare le persone, si limita la libertà della gente. Bisogna ragionare e discutere prima di emettere certi provvedimenti: io mi siederei al tavolo con il ministro Maroni da domani mattina».

«Loro dicono che la decisione della tessera del tifoso è giunta su proposta del capo della Polizia. Ho esclamato quando l’ho saputo, perché, con tutto il rispetto, se i provvedimenti li fanno coloro che non hanno esperienza di calcio… di questo passo arriviamo al coprifuoco. Bisognerebbe coinvolgere persone come me che hanno 25 anni di esperienza alle spalle».

Il patron del Palermo trova il tempo anche di spiegare gli obiettivi della sua squadra: «L’obiettivo di quest’anno del Palermo? La Champions League». Per Zamparini quella di quest’anno è la squadra migliore di sempre, anche se per lui l’obiettivo dichiarato al momento della presentazione da Walter Zenga, lo scudetto, è fuori portata, «Inter, Juve e Milan sono attrezzate e costruite con altre risorse: possono mettere in campo stipendi che noi nemmeno ci sogniamo». Sul nuovo tecnico il presidente spende parole di elogio: «Zenga è uno che ha la visione del gioco. Sa cambiare in corsa. Lo ha dimostrato ampiamente con la Spal. Colpo di bacchetta e la partita è cambiata». Zenga, insomma, «è un tipo concreto, ci sono tutte le premesse per lavorare tanto con una buona intesa».

Zamparini infine, parla anche della successione alla presidenza della squadra: «Lascerò il Palermo in buone mani. Non a un mecenate, ma a persone che sapranno raggiungere nuovi obiettivi. Ciò succederà quando mi sentirò vecchio – garantisce l’imprenditore – e io mi sento ancora giovane. C’è ancora lo stadio da fare».