Cinesi inorriditi: la figlia del mito del basket Yao Ming potrebbe essere americana

Pubblicato il 6 Marzo 2010 - 15:29 OLTRE 6 MESI FA

I cinesi stanno vivendo un incubo che gli ha fatto disertare perfino l’inaugurazione dell’Assemblea Nazionale del Popolo da parte del premier Wen Jiabao: il loro mito piu’ grande, il campione di basket Yao Ming, star degli Houston Rockets nella Nba Usa, potrebbe avere un figlio americano. Un affronto insopportabile.

Yao Ming, alto 2,29 metri, è l’incubo nazionalista che agita autorità e masse. Non è solo uno dei più amati campioni del basket al mondo. È il simbolo della rinascita del Paese, della sua riscossa contro l’Occidente: l´emblema del secolo iniziato nel segno del sorpasso della Cina sugli Stati Uniti. Sono così bastate due parole, e ancor di più un paio di silenzi, per precipitare la nazione in uno psicodramma collettivo. Yao Ming e lo moglie Ye Li, conosciuta da adolescente a Shanghai ma sposata solo tre anni fa, hanno annunciato che in luglio diventeranno genitori di una bambina.

Attimi di festa nazionale. Fino a quando qualcuno ha rivolto alla coppia la domanda essenziale: «Dove intendete far nascere la piccola?». Yao Ming, stipendio annuo 20 milioni di dollari, si è fatto serio e si è limitato a balbettare: «E´ una questione tra me e mia moglie». Hanno insistito, ma il campione ha taciuto. La Cina, in pochi istanti, è passata dall´euforia alla depressione.

Se la figlia di Yao Ming venisse alla luce negli Usa, per la maggioranza dei cinesi sarebbe già un affronto. Secondo le sirene patriottiche potrebbe però accadere il peggio. La figlia del mito potrebbe ottenere la cittadinanza americana, diventare figlia del Grande Concorrente nella corsa al potere del mondo. Nulla esclude, negli States, di avere il doppio passaporto. Ma in Cina no: niente doppia cittadinanza, o si è «made in China», oppure si è stranieri.

Potrebbe apparire un gossip. Invece, al di qua della Grande Muraglia, la faccenda è seria. Se il cinese più famoso al mondo, per cinque volte eletto da Forbes come l´individuo più influente del Paese, decidesse che la sua primogenita sarà americana, popolo e governo la prenderebbero come la notizia peggiore dopo la morte di Mao. La «bocciatura di un percorso nazionale», come ha definito l´ipotesi la tivù di Stato, potrebbe addirittura degenerare in un caso diplomatico, più imbarazzante di un abbraccio di Barack Obama al Dalai Lama.

Migliaia di cinesi stanno così tempestando Internet. Implorano i loro dei di assicurare all´imperiale discendenza il passaporto cinese. Avvertono la Casa Bianca di non arrischiarsi a trasformare la figlia del “Presidente Yao” in una yankee. Minacciano il campione, portabandiera olimpico e immagine dell´Expo di Shanghai, di escluderlo dalla nazionale.

Assorbito il colpo della vendita di armi Usa a Taiwan, il gelo tra Pechino e Washington potrebbe calare proprio per colpa del gigante che nel 2002 aveva contribuito ad allentare la tensione tra Hu Jintao e George Bush. Il suo passaggio dagli Shanghai Sharks agli Houston Rockets si era risolto dopo un lungo braccio di ferro politico.

Solo il denaro degli sponsor, la prospettiva di aprire il mercato cinese ai grandi investitori sportivi, l´idea che un cinese conquistasse il trono dello spettacolo preferito dagli americani, l´imminenza delle Olimpiadi di Pechino, avevano convinto la Cina a concedere a Yao Ming il visto per gli Usa. Nel luglio scorso, aprendo il primo “G2” alla Casa Bianca, lo stesso Obama era ricorso alla favola del «cinese più amato dagli americani» per rendere popolare il «matrimonio riparatore» tra le prime due potenze del pianeta.

«Dopo la ping pong diplomacy di Nixon – avevano chiosato gli analisti – ecco la basket strategy di Obama». Il ponte potrebbe riplasmarsi in boomerang e la coppia più alta dell´Asia, la moglie è alta un metro e 90,  non può che sbagliare. Se sceglie l´America rinnega la patria e denuncia, come altre celebrità, la limitazione della mobilità imposta dalla cittadinanza cinese. Se opta per la Cina delude la madre adottiva e ridimensiona la nazione che gli ha donato fama, ricchezza e libertà. Yao Ming, dichiarando che non avrebbe mai più mangiato pinne di squalo, un coltello nel cuore dei concittadini l´ha già piantato. Per questo i cinesi aspettano con il fiato sospeso.