Serie A, Milan-Atalanta 0-1: German Denis ‘gela’ San Siro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Gennaio 2015 - 16:56 OLTRE 6 MESI FA
Diretta. Milan-Atalanta 0-0: Menez-Cerci-El Shaarawy nel tridente titolare

Inzaghi nella foto LaPresse

MILANO, STADIO GIUSEPPE MEAZZA ‘SAN SIRO’ – MILAN-ATALANTA 0-1, gol: German Denis 33′.

Una domenica da incubo per il Milan e Inzaghi: l’Atalanta umilia i rossoneri grazie al gol di Denis, il terzo posto e’ quasi impossibile, la crisi ormai e’ un fatto. Errori, confusione, nervosismo e tensione: il Milan e’ irriconoscibile, sembra essersi perso, clamoroso flop di Cerci, incredibili stecche di Menez. Centrocampo senza qualità. Berlusconi deve essere deluso: il presidente ha visto la partita ad Arcore insieme alla figlia Barbara. In tribuna c’e’ Galliani, il volto impietrito.

La Milano del calcio naviga in cattive acque: Milan e Inter sono appaiati a 26 punti in compagnia dell’ottimo Palermo. Il Napoli e la Sampdoria – terzi – ne hanno 33. La partita inizia male e finisce peggio: adesso Inzaghi non e’ più l’uomo della provvidenza. Saranno giorni di riflessione e riportare serenità nel gruppo sembra affare complicato: scintille in campo tra Abate e Cerci.

Cose di campo ma anche la spia inequivocabile di un certo malessere. Il Milan prende il gol alla mezz’ora circa del primo tempo ma non riesce a rimontare e la partita finisce con un ‘mea culpa’ dei giocatori davanti al loro pubblico, tra i fischi e la delusione del popolo rossonero che lascia lo stadio mestamente. Esultano invece Colantuono e l’Atalanta che portano via tre punti pesantissimi da Milano e vanno a quota venti. Il primo errore lo commette in apertura Abate, primo sintomo di una giornata storta. Il giocatore reagisce e recupera, cercando di mandare Menez a rete.

Il francese pero’ incappa nella peggior prestazione della stagione e non riesce a trovare grinta e cinismo necessari. Cerci prova il tiro, poi arriva la conclusione di Bonaventura. Al 5′ destro di Cigarini, poi provvidenziale deviazione di Mexes sul tentativo di Benalouane. Al 18′ Denis colpisce la traversa e l’Atalanta e’ vicinissima al gol. Il Milan e’ caotico, gli automatismi non funzionano, i personalismi prevalgono. El Shaarawy si danna, corre e si da’ molto da fare ma il suo lavoro non trova sbocchi. Poi, al 33′, arriva il gol degli avversari scaturito da uno sciagurato e presuntuoso colpo di tacco di Menez.

L’Atalanta recupera palla e Denis batte Diego Lopez. E’ il gol partita. Il Milan si fa prendere dai nervi: battibecco tra Abate e Cerci. Unico lampo la bella punizione di Menez di poco a lato sul finire del primo tempo. Si fa male Bonera che viene sostituito da Armero. Primo tempo deludente, San Siro fischia. Inzaghi cerca la mossa vincente. Fuori Cerci, dentro Pazzini ma l’Atalanta e’ pericolosissima in ripartenza. Per ben due volte la squadra di Colantuono e’ sul punto di beffare nuovamente il Milan. I rossoneri cercano di scuotersi. Bonaventura, e Abate cercano inutilmente il guizzo vincente di Pazzini mentre l’orologio scorre.

La partita sembra stregata per il Milan che gira a vuoto. Tanti corner, qualche colpo di testa, davvero poca roba per una squadra che vuole il terzo posto. Pazzini colpisce debolmente di testa, El Shaarawy manda alto. Fioccano i cartellini gialli, in campo c’e’ tensione, con qualche ruvidezza di troppo e l’Atalanta che temporeggia e cincischia. Circostanza che fa infuriare Inzaghi. L’allenatore si lascia andare a un gesto di stizza e per lui scatta il cartellino rosso. Ancora pericolosa l’Atalanta con Maxi Moralez che impegna Diego Lopez dopo una gran botta di Zappacosta al 37′. La partita e’ segnata e allora spazio anche per Niang, carta della disperazione. Fuori un opaco Montolivo, capace anche di lisciare il pallone al momento del tiro.

Tra una protesta e l’altra, la partita si avvia verso un finale scontato visto che il Milan non sa più segnare. La crisi c’e’, inutile negarlo. Le ragioni vanno ricercate e analizzate. Tutti i reparti scricchiolano e sembra mancare un sano e robusto spirito di squadra. Inzaghi ci mette la faccia e si prende la colpa.

“Io sotto osservazione? Giusto così. Prima della sosta abbiamo giocato alla pari con Napoli e Roma, oggi non ci siamo assolutamente e quindi qualcosa non va”, dice alla fine della partita. L’amarezza e’ tanta, il futuro si vedrà. Da Arcore non arriva alcun segnale, né in un senso, né nell’altro. Almeno per ora.