Germania-Grecia, 48 ore di fuoco tra calcio e conti

Pubblicato il 21 Giugno 2012 - 17:30 OLTRE 6 MESI FA

DANZICA, POLONIA – Oggi in Lussemburgo la riunione dell’ Eurogruppo, domani a Danzica il quarto di finale contro la Germania: in meno di 48 ore la Grecia si gioca buona parte della sua credibilita’ politica e calcistica.

Ma cosa ‘peserebbe’ di piu’ sul nuovo governo guidato dal leader conservatore Antonis Samaras? Rinegoziare il Memorandum sottoscritto con Ue-Fmi che e’ alla base del secondo piano di salvataggio da 130 miliardi, cosi’ da far slittare gli obiettivi del piano di risanamento di due anni; o rinsaldare l’unita’ nazionale grazie alla ‘madre di tutte le partite’, che, guarda caso, opporra’ domani sera alla PGE Arena di Danzica l’undici di Fernando Santos ai gendarmi tedeschi? Una domanda lecita in chiave Euro 2012, una risposta scontata in un’ottica economica.

Nel ribattezzato G8 degli Europei di calcio, caso ha voluto che ci sia posto a tavola anche per il Paese piu’ in crisi di Eurolandia, che domani sera’ cerchera’ un upgrade insperato: entrare nell’elite del calcio continentale che conta e – soprattutto – mandare in default la Grande Favorita della rassegna continentale.

E questo nei giorni in cui si decide il futuro dell’euro. La presenza della cancelliera tedesca Angela Merkel in tribuna d’onore a Danzica (per essere presente ha addirittura chiesto, e ottenuto, un anticipo del vertice di domani a Roma con Monti, Hollande e Rajoy) dara’ ancora piu’ pepe ad un match che, comunque vada, avra’ innegabili risvolti politici. Paradosso dei paradossi, il capo del governo tedesco si trovera’ di fronte, vuoi o non vuoi, un omonimo del neopremier greco, il trentenne attaccante Giorgos Samaras.     Un semplice scherzo del destino? In attesa di scoprirlo, i media e i siti greci impazzano alla vigilia della sfida, rievocando addirittura l’epica battaglia delle Termopili (480 a.C.) tra lo sparuto esercito delle citta’ greche e l’impero persiano. ‘Molon labe”, cioe’ ‘venite a prendervele’ e’ il titolo a tutta pagina che campeggia su Novasport, ovvero le parole che il re Leonida pronuncio’ in risposta ai persiani che intimavano la consegna delle armi, e che ancora oggi si possono leggere in calce al monumento sul luogo della battaglia.

Meno epico e certamente piu’ d’attualita’ il titolo di Sportday, che scrive laconicamente ‘Qui la Germania si ferma’, citando le parole dell’ex milanista Socratis Papastathopoulos; mentre gazzetta.gr fa ironicamente il verso ai tedeschi riportando una ‘finta’ Bild che urla ‘Malaka Karagouni’, cioe’ ”Karagounis va a quel paese…”.

Ethnos la butta invece sullo spirito nazionalistico e scrive: ”Rispetta la Grecia e la sua storia”, con un’intervista al ct Santos che dice ”Sono nato portoghese ma ora sono greco”.    In attesa di sapere se avra’ piu’ peso il Pil tedesco o greco (non ci sarebbe storia, visto il +1% e il -6%) o qualche pallone in fondo alla rete di Neuer o Sifakis, Costas Katsouranis, 33enne centrocampista del Panathinaikos e campione d’Europa nel 2004, ha rassicurato sullo spirito con cui lui e i suoi compagni di squadra scenderanno in campo: ”Pensate che andremo a giocare contro la Germania partendo battuti? Vi sbagliate”.

Il contesto politico restera’ comunque fuori dal rettangolo di gioco: ”Non siamo qui per parlare di politica ma per giocare a calcio – le parole di Dimitris Salpingidis – Tutti sappiamo bene quale’ la situazione economica nel Paese ma ora la cosa piu’ importante per noi e’ indossare le magliette e giocare per noi stessi, per la bandiera e per il popolo greco”.