Milan-Inter, Andriy Shevchenko: “Pippo Inzaghi, il derby si vince così”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2014 - 12:50 OLTRE 6 MESI FA
Milan-Inter, Andriy Shevchenko: "Pippo Inzaghi, il derby si vince così"

Milan-Inter, Andriy Shevchenko: “Pippo Inzaghi, il derby si vince così” (LaPresse)

MILANO – Andriy Shevchenko, uno che di derby ne ha decisi molti, dà dei consigli ad Inzaghi per trionfare in Milan-Inter: «Inzaghi è entusiasta e agitato come quando giocava. Torres è un grande. Mi aspetto uno scatto Milan». Ne parla La Gazzetta dello Sport in un articolo a firma di Alessandra Bocci.

“Il silenzio prima della battaglia: è quello che Andriy Shevchenko ricorda del più importante dei suoi derby, la semifinale Champions 2003. Prima e dopo c’ è una lunga teoria di gol che si dipana, ma sul record di efficacia (14 reti, solo Meazza come lui) il milanista ucraino quasi sorvola. Non è snobismo: realmente, Shevchenko non è mai stato un fissato dei numeri e delle statistiche. Ricorda più volentieri le emozioni, le sue e quelle provocate negli altri. «Bisogna essere concreti e capaci di tenere a bada i propri nervi per regalare emozioni a chi guarda. Io ho sempre cercato di fare così e adoravo la pressione dei derby. Se non sei capace di sopportarla non puoi giocare in una grande squadra».

Forse questo Milan e questa Inter non sono più grandi squadre.
«Ha presente il tracciato di un elettrocardiogramma? Su e giù, il battito del cuore è così, la vita è così, anche quella dei club di calcio. Milan e Inter torneranno al top, ma devono cominciare da questo derby, che vale molto più di tre punti. Vale la svolta, per tutti e due».

Quelli che viveva lei valevano magari la Champions.
«Decisamente il mio ricordo più bello. Due pareggi, e via in finale, ma con quanta tensione. È stata una settimana pazzesca, era come prima di una battaglia, si percepiva la tensione. C’era silenzio assoluto sul pullman mentre andavamo allo stadio. E a Milanello si sarebbe sentita cadere una foglia».

Ricorda il gol?
«Ovviamente. Ne ho fatti di più belli, ma quello è stato il più pesante: passaggio di Seedorf in area, davanti a me c’era Cordoba, sono riuscito a girargli intorno e a tirare. C’era stata anche una trattenuta: se non fossi riuscito a tirare forse sarebbe stato rigore, ma è stato meglio così».
Ha segnato parecchie volte contro Cordoba: alla fine sarà stato un incubo per lui incontrarla.
«Cordoba era un grande difensore. Tutte le grandi squadre hanno grandi difensori e in Italia per gli attaccanti la vita non è mai semplice».

L’incubo dei milanisti chi era?
«Rispettavamo tutta l’Inter, come la Roma o la Juve. Erano anni belli per il calcio italiano».
Un ricordo brutto di qualche derby ce l’avrà….
«Non ne ho. Adoravo i derby, gliel’ho detto, sono orgoglioso di averne giocati tanti e di aver fatto vivere dei bei momenti ai tifosi del Milan».
Tifosi che ora devono accontentarsi di un’altra dimensione.
«Non sarà sempre così. Le grandi squadre sono fatte da grandi giocatori e da grandi uomini, poi i tempi cambiano, ma si può sempre tornare in alto».

Anche la città è cambiata come i derby ai suoi occhi?
«Milano è casa mia, l’Italia è casa mia, ci torno sempre volentieri e c’è sempre lo stesso feeling. A Milano mi sono sempre sentito apprezzato, anche dai tifosi dell’Inter, per questo sono a mio agio. Il periodo non è facile e anche il calcio ne risente, ma Milano mantiene il suo fascino anche nel momento di crisi».
Che cosa si aspetta da questo derby?
«Uno scatto del Milan. Juve e Roma sono più forti, indiscutibilmente, però si può puntare al terzo posto, anche se il Napoli corre e anche l’Inter può rimettersi in pista».

Mancini è un vantaggio per l’Inter?
«Di sicuro lo è. È un allenatore importante, abituato alle grandi sfide, ne ha vissute tante sia da giocatore che da tecnico. E il cambio di allenatore crea un’atmosfera nuova. Non è un luogo comune, succede davvero».
Inzaghi sulla panchina di un derby: come lo vede?
«Entusiasta e agitato, sempre in movimento, come era da giocatore. Non ha l’esperienza di Mancini ma ha grinta e freschezza».

Possibile uomo chiave per il Milan?
«Da Torres mi aspetto di più e so che può dare di più. L’ho incrociato da avversario in Inghilterra; grande attaccante».
Ma dai gol di Liverpool è passato tanto tempo…
«Conta poco. Io credo che Torres abbia ancora molto da dare, la sua storia non è finita. E poi il Milan ha altri buoni attaccanti: Menez è bravo, El Shaarawy un giovane di qualità».
Shevchenko, vedremo luci a San Siro anche con il Milan settimo e l’Inter nona?
«Ci sono sempre luci a San Siro. Per me è lo stadio più bello del mondo”.