Quote Razziali: scoppia lo scandalo nel calcio Francese

Pubblicato il 7 Maggio 2011 - 16:28 OLTRE 6 MESI FA

Lo scandalo sulle quote razziali colpisce il Calcio Francese

PARIGI- Bufera sul calcio francese dopo che ieri il sito internet Mediapart ha portato alla luce il presunto progetto della Federcalcio (FFF) di limitare attraverso quote discriminatorie l’accesso ai vivai di neri e arabi nei centri di formazione e nelle scuole calcio del Paese.

Accuse pesanti, che oggi hanno indotto il presidente della FFF, Fernand Duchaussoy, ad annunciare l’apertura di un”’indagine interna” per fare luce sulla vicenda. Mentre il mondo del pallone fa quadrato e respinge le accuse. Sono ”insensate”, dice uno dei vice-presidenti della FFF Noel Le Graet. ”Impossibile”, gli fa eco l’ex-ct della nazionale, Didier Deschamps. Mentre per Jean-Pierre Louvel, presidente del sindacato che rappresenta i club professionistici, siamo davanti ad un vero e proprio ”insulto”. ”Non puo’ essere vero”, sbotta l’allenatore del Paris Saint-Germain Antoine Kombuare.

Ma la polemica non si placa e conquista i banchi della politica, con il Partito socialista che chiede al ministro dello Sport, Chantal Jouanno, di chiarire la vicenda. Di fronte alle accuse, il ct dei Bleus Laurent Blanc e il direttore tecnico nazionale Francois Blaquart, che secondo Mediapart avrebbero approvato in gran segreto il principio delle quote, sono corsi ai ripari. ”E’ chiaro che smentisco”, ha detto Blaquart, nel corso di una conferenza stampa a Parigi. Piu’ o meno in contemporanea da Bordeaux Blanc ha assicurato di ”non aver mai sentito parlare di un tale progetto”, che a suo avviso ”non verra’ mai realizzato”. Secondo Mediapart, la Federcalcio ha approvato a inizio 2011 un sistema di quote per l’accesso ai vivai nazionali che limiterebbe il numero di neri e arabi al 30%. I motivi sarebbero di due ordini: evitare che troppi giocatori con doppia nazionalita’ crescano in Francia per poi andare a fare le fortune di altre nazionali e mettere un argine al fenomeno dei ”troppi neri, alti e atletici, a scapito dei bianchi”, che nel gioco ”champagne” della Francia rappresenterebbero ”l’intelligenza della manovra”. Oggi, Blanc ha sottolineato che ”da una quindicina d’anni il progetto di gioco e’ stato discriminante per certi giocatori, perche’ sono stati soprattutto considerati i criteri atletici e fisici” Per il ct, ”in questo momento, i ‘piccoli’ sono penalizzati, e questo e’ discriminante”.”Alcuni dicono che i piu’ alti e prestanti sono spesso di colore. E’ un’osservazione. Ma cio’ non significa che i bassetti non possano essere anch’essi di colore. Un bassetto puo’ anche essere nero e arabo”, ha tagliato corto il ct. Ma e’ possibile che alcuni dirigenti francesi abbiano fatto l’amalgama tra statura, prestanza fisica e origine o colore della pelle? ”Mi hanno parlato di una riunione segreta, non posso sapere tutto”, si e’ difeso da parte sua Duchaussoy.

Sia il presidente della FFF sia il ct dei Bleus hanno tuttavia riconosciuto di aver avviato una riflessione sul problema dei calciatori formati in Francia con il doppio passaporto e che poi scelgono di andare a giocare in altre nazionali. ”Oltre il 45% dei calciatori” che militano nei vivai transalpini sono coinvolti, ha detto Blaquart, aggiungendo: ”Possiamo considerarlo come un problema”. Nelle ultime cinque promozioni di neo-professionisti, una trentina di sportivi che hanno indossato la maglia dei Bleus hanno poi ”fatto la scelta di un’altra nazionale”. ”Possiamo accettare questa situazione?”, si e’ chiesto il dirigente sportivo, aggiungendo: ”Dobbiamo chiederci se il ruolo della FFF sia formare sportivi per altri Paesi? Che possiamo fare?”.

Il ct dei Bleus Laurent Blanc era favorevole a una limitazione dei calciatori con il doppio passaporto nei centri di formazione e nelle scuole calcio della Francia. Lo torna a scrivere oggi il sito internet Mediapart, dopo che ieri Blanc si e’ difeso dicendo di non essere a conoscenza del progetto di quote discriminatorie per i giocatori neri e arabi. Ma oggi Mediapart torna alla carica pubblicando un estratto di un intervento tenuto dallo stesso Blanc l’8 novembre 2010, nel corso della riunione segreta nella quale si sarebbe affrontato l’argomento: ”Chi c’e’ oggi di grosso, prestante, potente? Sono i neri (…) Credo che ci si debba ricentrare – soprattutto per i ragazzi di 13-14 anni, 12-13 anni – su altri criteri, modificandoli secondo la nostra cultura (…) Gli spagnoli mi hanno detto ‘noi non abbiamo problemi. Noi, neri non ne abbiamo”, avrebbe affermato Blanc.