Scommesse Serie B: sospetti su Gallipoli-Grosseto, la Procura federale apre un fascicolo

Pubblicato il 9 Febbraio 2010 - 13:04 OLTRE 6 MESI FA

Gioco anomalo su Gallipoli-Grosseto, partita del campionato di serie B giocata lunedì sera e terminata 2-2.

La Procura federale, intanto, ha aperto un fascicolo sugli episodi avvenuti in occasione del posticipo.

Il flusso di gioco sospetto, secondo informazioni raccolte da Agipronews, si è concentrato sulle tipologie di scommesse “risultato esatto” e “risultato finale”.

Sui flussi di gioco anomalo sono scattatele verifiche degli organismi di controllo e la segnalazione agli organi competenti della Figc e della Lega calcio.

Il match tra Gallipoli e Grosseto, ricorda Agipronews, era stato caratterizzato da una clamorosa protesta per il mancato pagamento degli stipendi e dalle burrascose dimissioni del tecnico Giuseppe Giannini.

Dai concessionari delle scommesse, prosegue Agipronews, giungono conferme su un flusso di gioco anomalo su Gallipoli-Grosseto. Secondo i “risk manager” dei bookmaker italiani, le giocate sul 2-2 “sono andate ben oltre un normale flusso, anche se il giro di danaro non è stato tale da costringerci a chiudere le scommesse sulla partita”.

I principali marchi del betting italiano, in ogni caso, hanno scelto strategie diverse per difendersi dalle puntate anomale: alcuni hanno abbassato la quota sul 2-2 finale (scesa dal 10 contro 1 al 6 contro 1), altri hanno limitato le puntate massime a pochi euro, altri ancora – evidentemente più esposti – hanno sospeso tutte le scommesse sui risultati esatti.

«Le giocate sulla partita – conferma ad Agipronews il responsabile del trading di un notissimo bookmaker italiano – sono state certamente anomale e per questo sarebbe il caso che Aams sospendesse la refertazione del risultato o che, almeno, rinviasse ogni decisione al momento in cui gli organi calcistici competenti stabiliranno cosa davvero è successo in Gallipoli-Grosseto. Si tratta di un caso sporadico, ma assai preoccupante perché avvenuto a metà stagione».