Rai: Minzolini rinviato a giudizio per peculato. Presto l’addio al Tg1?

Pubblicato il 6 Dicembre 2011 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA

Augusto Minzolini (Foto LaPresse)

ROMA – Augusto Minzolini è stato rinviato a giudizio per la vicenda delle spese sostenute con la carta di credito aziendale. La Rai si costituirà parte civile nella vicenda. I primi a dare la notizia sono stati Paolo Gentiloni e Stefano Menichini su Twitter. Gentiloni scrive semplicemente: “Minzolini rinviato a giudizio”, Menichini: “Bye bye Minzo. Il rinvio a giudizio, entro pochi giorni l’allontanamento dal Tg1″.

Minzolini è accusato di peculato per avere sforato, in 14 mesi, il budget a sua disposizione per circa 65 mila euro. Tale somma è stata già restituita dal direttore all’azienda. A decidere il rinvio a giudizio il gup del Tribunale di Roma Francesco Patrone che ha fissato la prima udienza del processo il prossimo 8 marzo davanti alla VI sezione penale.

”La Rai si costituirà parte civile entro il termine di decadenza previsto dalla legge, che è quello dell’udienza dibattimentale fissata per il prossimo 8 marzo, per il danno di immagine e per i residuali profili di danno non patrimoniale”. E’ quanto precisa la Rai in una nota. ”Rai – come già precisato dal suo legale Maurizio Bellacosa – ha partecipato all’udienza preliminare nella veste di persona offesa in attesa del vaglio del giudice dell’udienza preliminare”, spiega sempre la nota di Viale Mazzini.

Adesso si apre l’interrogativo: viale Mazzini si terrà il “direttorissimo”, reo di peculato e di aver fatto tracollare gli ascolti del Tg1, oppure lo manderà via? Il rinvio a giudizio non comporta alcuna decisione automatica da parte dell’azienda, ma il direttore generale Lorenza Lei, come chiedono parlamentari e consiglieri del centrosinistra, potrebbe procedere alla sospensione cautelare del direttore soprattutto visto che l’azienda si è costituite parte di civile contro di lui.

Il presidente Paolo Garimberti, da parte sua, aveva già annunciato che, in caso di rinvio a giudizio, avrebbe convocato un consiglio di amministrazione straordinario per discutere della situazione. E’ solo questione di ore, quindi. A maggior ragione visto che proprio domani mercoledì 7 dicembre ci sarà una nuova riunione del Cdna che affronterà il nodo delle nomine.

Secondo molti la porta d’uscita per Minzolini è già spalancata e da diverse settimane si fanno già dei nomi per la sua successione. Gli ultimi rumor, ad esempio, danno Minzolini in uscita verso Panorama e al suo posto arrivare Mario Calabresi, attuale direttore della ‘Stampa’. Saranno solo voci o le previsioni si realizzeranno realmente?

La reazione di Minzolini: “Mi vogliono fare fuori. Masi pusillanime”. ”Volevano farmi saltare dal Tg1 in occasione del voto di fiducia al senato il 14 dicembre dell’anno scorso. Non sopporto che vengano utilizzati strumenti cosi’ per raggiungere l’obiettivo: viviamo in una societa’ di trogloditi”. Questa la reazione di Augusto Minzolini, lasciando il tribunale di Roma dopo il rinvio a giudizio da parte del gup.

L’ex direttore generale della Rai Mauro Masi, sostiene Minzolini, “è stato un pusillanime, uno leggero, per due anni l’azienda non mi ha contestato nulla”.

Cdr Tg1: “Minzolini faccia un passo indietro”. ”Ora non ci sono piu’ alibi. L’azienda deve dare risposte chiare e immediate alla redazione del tg1. Il cdr non ha aspettato la notizia del rinvio a giudizio per denunciare, ormai da molto tempo, il fallimento del progetto Minzolini, che ha portato gli ascolti del giornale al minimo storico e ha fatto perdere credibilita’ alla principale testata del servizio pubblico, come sottolineato anche dalla ricerca della cattolica di Milano”. Lo dice il Comitato di redazione del Tg1 – ma si dissocia uno dei componenti, Attilio Romita – per il quale ”serve una svolta. Serve, subito, un direttore autorevole, di indiscusso profilo professionale e morale, super partes, che segni una forte discontinuita’ editoriale col passato e recuperi tutte le professionalita’ messe ai margini”.

”Il Tg1 – prosegue il Cdr – ha tutte le professionalita’ per riacquistare prestigio e autorevolezza. Lo puo’ e lo deve fare con un direttore che rimetta solo il prodotto al centro del telegiornale e faccia recuperare ai giornalisti unita’ e senso di appartenenza. Forse Minzolini farebbe bene a smettere di insultare tutto e tutti per giustificare se stesso, continuando a trascinare la piu’ importante testata del servizio pubblico in polemiche che nulla hanno a che fare con il giornalismo. Faccia piuttosto un passo indietro per il bene del Tg1, della Rai e di chi paga il canone”. Si dissocia dal comunicato uno dei componenti del Cdr, Attilio Romita.

”Del comunicato diffuso dagli altri due membri del cdr condivido solo l’appello all’unita rivolto ai colleghi del Tg1. Per il resto – continua – non credo sia il momento di emettere giudizi sommari nei confronti di un Direttore e di un gruppo dirigente che meritano rispetto. Quanto al rinvio a giudizio di Minzolini, non resta che attendere il corso della giustizia”.