Siddi (Fnsi): 'La Rai non è una qualunque azienda in dissesto'

Pubblicato il 17 Marzo 2012 - 20:04 OLTRE 6 MESI FA

– ROMA, 17 MAR – ''Per la Rai non e' l'ora di glaciali
manager liquidatori ma di un vertice e di una direzione
manageriale di eccellenza, di alta competenza in materia di
industria editoriale e di sentita passione per il servizio
pubblico inteso nel senso piu' nobile del termine. Cio' che vi
e' o sa di carrozzone va smantellato con determinazione, ma
occorre rispetto per un'azienda di punta del sistema Italia, una
miniera di risorse, di lavoro e di qualita' come nessun altro ha
nel settore dell'industria e della produzione editoriale e
culturale, dalla radiotelevisione alla multimedialita'. La Rai,
insomma, non e' muffa da spazzare via''. Lo dice il segretario
della Fnsi Franco Siddi.
''Eliminare incrostazioni, sprechi, sudditanze politiche e
non solo, ridare valore al lavoro di tante professionalita'
(patrimonio da stimare tra i beni aziendali persino piu' delle
tecnologie e dei beni materiali), molte delle quali confinate ai
margini, inutilizzate o sottoutilizzate per ragioni politiche o
discriminazioni di vario genere, e' essenziale, inderogabile,
urgente, qualsiasi sara' il metodo che verra' scelto per
designare i nuovi vertici. Ma risanare, recuperare senso e
missione pubblica non significa liquidare'', aggiunge Siddi.
''In questi ultimi giorni c'e' uno strano clima, che non
piace e che non puo' essere l'interesse del Paese che della Rai
– un bene pubblico – e' il vero proprietario. Al Governo dei
tecnici e dei vertici politici notturni sono chieste soluzioni
di normalita' non di mera normalizzazione di facciata dietro
qualche uomo/donna di grandi doti nella gestione finanziaria e
tecnica. Il caso Rai non puo' essere paragonato a certi dissesti
di industrie aeronautiche, alimentari, o bancarie.'', conclude
Siddi. .