Genitori inutili: il caso del figlio di Beppe Grillo ci condanna tutti - Blitzquotidiano.it (nella foto Ansa, Ciro Grillo)
L’improvvisa morte del figlio del presidente del collegio Marco Cossu ha fatto saltare l’udienza nel processo a Tempio Pausania nei confronti di Ciro Grillo e di altri tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria, Edoardo Capitta, accusati di violenza sessuale di gruppo. Oggi, mercoledì 3 settembre, era attesa la sentenza rinviata a causa del grave lutto. Dopo una breve discussione tra i componenti del collegio, il procuratore e gli avvocati, l’udienza è stata rinviata al 22 settembre alle 10.30.
Di cosa è accusato il figlio di Beppe Grillo
Il figlio di Beppe Grillo e i suoi tre amici sono accusati da una ragazza italo-norvegese di violenza sessuale di gruppo. La giovane oggi sarebbe voluta essere nell’aula del tribunale di Tempio Pausania per l’attesa sentenza che avrebbe chiuso un dibattimento durato tre anni e a sei anni dai fatti contestati, avvenuti la notte tra il 16 e 17 luglio 2019 nella villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo.

Quanto al verdetto che arriverà il 22, l’avvocata Bongiorno che aveva parlato nelle scorse ore, si aspetta “una sentenza nella quale sia riconosciuto che questa denuncia così difficile, sia una denuncia non solo corretta, ma un vero riscontro al fatto che la scelta di denunciare in Italia ha un senso ancora oggi”.
Il procuratore Gregorio Capasso non ha dubbi: gli imputati sono inattendibili, “hanno adattato la loro versione a seconda delle indagini”. La ragazza invece, “ha sempre ripetute le stesse cose” senza mai cambiare le sue dichiarazioni. Per il pm questa è la chiave di lettura del processo, per questo ha ribadito la contestazione di violenza sessuale di gruppo per tutti – compreso Corsiglia, l’unico che in aula ha ammesso un rapporto sessuale, ma consenziente con la principale accusatrice, negando però di aver abusato di lei e della sua amica insieme agli altri – e le richieste di condanna: 9 anni ciascuno.
