Annozero. Ultima puntata, massimo furore: è scambio di insulti tra Ghedini, De Magistris, Castelli e Travaglio

di Virginia Di Marco*
Pubblicato il 12 Giugno 2009 - 15:20| Aggiornato il 1 Ottobre 2009 OLTRE 6 MESI FA

Finale col botto per l’ultima puntata di “Annozero”. Ospiti della serata l’avvocato del premier e parlamentare del Pdl Niccolò Ghedini, il leghista Roberto Castelli, il neo-europarlamentare Luigi De Magistris (Idv) e il giornalista Antonio Padellaro. In più, le presenze fisse Marco Travaglio e il vignettista Vauro.

A scaldare gli animi, un video della recente audizione in Commissione Affari Costituzionali del Senato dell’attore genovese Beppe Grillo. Che, invitato a parlare della proposta di legge di iniziativa popolare di cui è promotore (“Parlamento pulito”), ha sparato a zero contro i parlamentari italiani, «antistorici, antidemocratici, e anche qualche zocc…». Non solo: Grillo si è riferito più volte al presidente del Consiglio chiamandolo «lo psiconano».

Al che Ghedini insorge: contesta la messa in onda del filmato, annunciando la possibilità di citare Santoro e il suo programma per calunnia. Il giornalista-conduttore, però, non da mostra di essere particolarmente preoccupato: «Se il Parlamento italiano gli ha lasciato dire certe cose, che colpa ne ho io?».

Ma il livello di tensione sale ancora: De Magistris parla del guardasigilli Angelino Alfano come del «Ministro dell’Ingiustizia», Castelli recupera lo slogan del ’68 «uno, cento, mille De Magistris. Così la Lega continuerà a guadagnare voti».

Da parte sua, Santoro non fa niente per calmare gli ospiti, né tantomeno il pubblico. Anzi.

Scatenata per l’ultimo “Annozero” della stagione, la platea applaude più volte con foga da arena romana. In particolare, quando Travaglio – accusato per l’ennesima volta di essere stato condannato per calunnia – tira fuori un documento che attesta il candore della sua fedina penale. «Ho perso una causa contro Dell’Utri, è vero – ammette, incalzato da Castelli e Ghedini – ma in questi casi non si parla di condannato, bensì di “soccombente”. Avvocato Ghedini, mi meraviglio di lei».

Condanna per condanna, si finisce a discutere anche di quella a carico dell’ex pubblico ministero De Magistris. «Perché non parliamo della sua condanna?», provoca il dirigente del Carroccio. «Parliamone, parliamone!», raccoglie il guanto l’esponente Idv.

Per fortuna, a mitigare lo scontro interviene la pubblicità. Ma dura poco. Quando la trasmissione riprende, la parola viene data a una «bellissima ragazza, presentatrice tv e anche scrittrice, Elisa Allora». Particolare non da poco, la signorina è anche stata una delle partecipanti all’ormai “famigerato” corso di formazione di 50 ore organizzato dal Pdl per avviare le giovani alla politica.

Rossa, 33enne, la ragazza dice di avere scritto un instant book «in appena due giorni», sull’onda dell’indignazione per «il maschilismo che ha segnato questa campagna elettorale». Il titolo è di quelli eloquenti: “Noi, le ragazze di Silvio”.

A chiudere il bellezza ci pensa Vauro. Nella sua ultima vignetta, raffigura se stesso tutto nudo: «E ora me ne vado in vacanza a Villa Certosa».

* (Scuola Superiore di Giornalismo Luiss)