Auto Usa, Obama: ”La crisi è colpa dei dirigenti”. Raggiunto accordo Chrysler-Fiat

La profonda crisi in cui versa in questo momento il settore dell’auto americano «riflette il fallimento della guida delle aziende», ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama presentando alla Casa Bianca il suo nuovo piano di aiuti federali per Gm e Chrysler.

Il piano, ha detto Obama, chiede ai due produttori di auto sull’orlo del fallimento di avviare «cambiamenti abbastanza drastici», perchè il governo americano «non vuole e non ha intenzione di guidare General Motors».

Per il capo della Casa Bianca la situazione di Chrysler è molto più difficile di quella di Gm. «Quindi – ha detto Obama – se Crysler riuscirà a raggiungere l’accordo di alleanza con Fiat entro trenta giorni, allora erogheremo aiuti fino a 6 miliardi di dollari. In caso contrario, se l’accordo non sarà raggiunto e se non ci sarà neanche nessun altro accordo, non saremo capaci di giustificare il versamento di altri finanziamenti federali». Gli Stati Uniti, ha poi sottolineato, «non devono e non permetteranno che il settore dell’auto Usa finisca semplicemente con lo svanire».

Obama con Chrysler è stato chiaro: prima un’alleanza con Fiat e poi i finanziamenti pubblici. Gm produce già utilitarie, mentre Chrysler ha bisogno delle tecnologie del Lingotto per poterlo fare.

Le parole di Obama hanno avuto subito effetto: Chrysler, Fiat e Cerberus hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per un’alleanza globale, supportato dal Tesoro americano.

Lo ha reso noto Chrysler in una nota, nella quale precisa che l’alleanza con Fiat «rafforza il suo modello di business». Fiat , aggiunge il gruppo americano, «rafforza la capacità della Chrysler di creare e preservare posti di lavoro negli Usa».

Intanto l’agenzia Bloomberg fa sapere che Robert Nardelli, l’amministratore delegato di Chrysler resterà per ora alla guida del gruppo, mentre si dimette, su richiesta dello stesso Obama, il numero uno di Gm, Rick Wagoner, al cui posto arriva Fritz Henderson, l’attuale presidente dell’azienda.

Nel frattempo in Francia Psa Peugeot Citroen ha licenziato l’amministratore delegato Christian Streiff, che verrà sostituito da Philippe Varin, già alla guida del gruppo siderurgico Corus. La decisione, presa all’unanimità, è giunta dopo che Peugeot ha annunciato il mese scorso una pardita di 343 milioni di euro e ha fatto sapere che resterà in rosso fino al 2010.

Il secco no di Obama ai piani di Gm e Chrysler ha fatto colare a picco le borse. Chiusura in forte ribasso per le europee. Parigi ha lasciato sul terreno il 4,27%, Francoforte il 5,1% e Londra il 2,9 per cento. A Piazza Affari, il Mibtel ha ceduto 5,3% mentre l’S&P/Mib ha lasciato sul parterre il 6,57 per cento, mentre Wall Street viaggia in forte calo.

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