BUSH: IRAN NUCLEARE SAREBBE GRANDE PERICOLO PER L PACE

Pubblicato il 10 Giugno 2008 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA

IBush_lubianal presidente americano George W. Bush ha detto oggi a Lubiana che un Iran in possesso di armi nucleari sarebbe "una minaccia straordinaria" alla pace mondiale. Il problema Iran ha trovato molto spazio oggi nel vertice Ue-Usa che ha visto l’inquilino della Casa Bianca discutere un’ampia gamma di temi: dal mutamento del clima alla pace in Medio Oriente, dall’Iraq e l’Afghanistan alle importazioni di polli Usa in Europa (al momento bandite). Ma è stata la questione Iran a dominare la conferenza stampa post-vertice che ha visto Bush sul podio accanto al presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso e al premier sloveno Janez Jansa (la Slovenia è presidente di turno della Unione Europea).

Il presidente americano ha detto che la scelta spetta agli iraniani: "possono andare avanti sulla strada dell’isolamento o possono invece avere relazioni migliori con tutti noi". Bush ha sottolineato che "é adesso il momento giusto per lavorare tutti insieme" per impedire all’Iran di acquisire armi nucleari prima che sia troppo tardi e "prima che il mondo cominci a chiedersi: perché non siamo intervenuti prima?". Il comunicato finale del vertice minaccia ulteriori sanzioni nei confronti dell’Iran, soprattutto finanziarie, se Teheran "non sospenderà in modo verificabile" il suo programma di arricchimento dell’uranio. Il vertice Ue-Usa, l’ottavo e l’ultimo per Bush, ha dedicato ampio spazio anche al problema del mutamento del clima dove le posizioni degli Stati Uniti e della Unione Europea non coincidono. Il presidente americano ha espresso la convinzione che "un accordo globale sui mutamenti del clima possa essere raggiunto durante la mia presidenza", cioé il gennaio 2009. Ma nello stesso tempo l’inquilino della Casa Bianca ha sottolineato che nessun accordo in materia può essere raggiunto, con speranza che sia efficace, senza la partecipazione della Cina e dell’India.

Mentre l’Unione Europea è favorevole a obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni dei gas inquinanti responsabili del riscaldamento globale del pianeta, il presidente Bush è disposto ad accettare solo obiettivi volontari. Tra i temi del vertice sottolineati oggi da Bush c’é quello della ‘Agenda della Liberta”: dai Balcani, alla Palestina, a Cuba. Bush ha detto che a Cuba "tutti i prigionieri politici devono essere liberati" prima che il regime di Castro possa affermare di avere mutato il suo comportamento. Sul fronte del Medio Oriente si è parlato di Israele-Palestina, Libano, Siria e della stabilizzazione dei governi dell’Iraq e dell’ Afghanistan. Come sempre si è discusso di commercio e di apertura della barriere che ostacolano la libera circolazione delle merci con la speranza di progressi sul fronte del Doha Round. Bush ha detto che gli Stati Uniti "credono fortemente" che la Turchia dovrebbe diventare membro della Unione Europea. Durante il vertice al Castello di Brdo è stato discusso anche un problema che sta molto a cuore all’Unione Europea: la concessione del programma Usa di esenzione dei visti a tutti i 27 stati membri dell’Ue (al momento 12 ancora sono esclusi). Il presidente Bush ha espresso la disponibilità della Casa Bianca a favorire la estensione "il più presto possibile" del privilegio a tutti i paesi della Unione Europea.

Il vertice Usa-Ue ha segnato l’inizio del Grande Addio del presidente Bush all’Europa. L’inquilino della Casa Bianca ha confermato oggi durante il suo incontro col presidente sloveno Danilo Turk che questod sarà il suo ultimo viaggio nel Vecchio Continente. "Il mio primo viaggio in Europa come presidente è iniziato in Slovenia, così come il mio ultimo viaggio in Europa da presidente", ha detto oggi Bush durante l’incontro. Le tappe successive del viaggio in Europa del presidente americano sono Berlino, Roma, Parigi e Londra. Il viaggio è stato concepito come un saluto di Bush, che a gennaio lascerà la Casa Bianca, ai leader delle maggiori potenze europee. Nel corso del 2008 Bush ha in programma almeno altri tre viaggi ma sono tutti itinerari extra-europei: in luglio si recherà in Giappone per partecipare al suo ultimo G8, in agosto andrà a Pechino per le Olimpiadi, a novembre si recherà in Perù per il vertice annuale dell’ APEC (la organizzazione dei paesi che si affacciano sul Pacifico). In questa ultima occasione l’America avrà già scelto il successore di Bush alla Casa Bianca e la sua presenza in Perù sarà già quella di un presidente ormai senza potere.